Articolo pubblicato il 24 Aprile 2014.
L'articolo "Quando la coppia soffre" tratta di: Relazioni, Amore e Vita di Coppia, La Famiglia e Tipi di terapia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Licia Cutaia.
Considerazioni utili per uscire dalla crisi
Spesso quando iniziamo una storia d'amore sembra intrisa di magia, quasi che l'Altro fosse la persona che attendevamo, colui che riesce a capirci, a lenire le nostre ferite, a colmare i vuoti o, semplicemente, a superare il nostro grave senso di noia e solitudine interiore.
A questa fase di scoperta, satura di incredulità ed entusiasmo, segue poi quella dell'abitudine piacevole e rassicurante in cui ci affidiamo.
Crediamo nella stabilità del rapporto, siamo sicuri che possa durare a lungo, talora pensiamo che possa essere per sempre.
Solo dopo un po' più di tempo, seguono le delusioni, i primi litigi, quei confronti che scoprono le spine del rapporto: inizia la fase delusiva dell'idillio. Allora ci sentiamo traditi, offesi, incompresi; crescono i rancori.
Questa fase è la più importante di una relazione perché è quella che non segna la fine di un rapporto, ma l'inizio della consapevolezza di quanto l'Altro sia importante nella nostra vita.
In questo periodo la capacità di comunicare, di ascoltarsi e di mettere a confronto le differenze, ci consente di consolidare il rapporto in modo autentico e riconoscersi come coppia piuttosto che come una dualità.
È questo il momento in cui bisogna imparare ad ascoltarsi accettando i messaggi dell'Altro in modo attento e non giudicante.
Nella formazione di una coppia contano diversi fattori: dai sentimenti ai valori di riferimento, dai pregiudizi sull'amore alla storia personale di ciascuno di noi. È opinione condivisa che una coppia sia formata da due persone, eppure in una coppia c'è sempre un terzo: una fantasia, un'aspettativa, un progetto, un figlio, un patto inconsapevole.
Le persone si attraggono e si incontrano, poi nella formazione di una coppia rientra molto di più del semplice sentimento.
C'è un accordo tacito e inconsapevole che si stipula tra due persone e le tiene unite oltre il sentimento.
Quando una coppia entra in crisi questo patto si spezza in modo silente, esito dell'evoluzione di una delle parti, sicché l'Altro si sente tradito.
La relazione di coppia va nutrita da uno scambio continuo sul piano comunicativo e fisico.
Il dialogo e l'ascolto fanno emergere i sentimenti della coppia, le preoccupazioni, le aspettative senza il timore di offendere l'Altro.
Quando la coppia soffre, segnali di crisi sono:
Quello che taciamo riaffiora nei comportamenti, nei silenzi, nelle reazioni. Mentre quello che facciamo deve essere frutto di una scelta consapevole, non di una reazione inconsapevole all'Altro; la crisi infatti si può manifestare con vari segnali:
Spesso l'idea diffusa ed errata che la crisi sia il preambolo di un abbandono o una separazione conduce a non volere vedere in essa una richiesta di riadattamento della coppia.
La crisi è uno stimolo alla reciproca riflessione, non un segnale di una catastrofe imminente. La buona riuscita di una relazione dipende non tanto dalla capacità di sacrificarsi nel rapporto quanto dalla capacità di realizzarsi nella relazione.
Lo psicoterapeuta aiuta ciascun partner a prendere consapevolezza del proprio agire nella coppia e a fare emergere le profonde motivazioni che tengono unito il legame. Da qui la possibilità di riformulare un nuovo contratto affettivo più consapevole e versatile, apprendendo un nuovo modo di comunicare nella quotidianità e di superare le future difficoltà rinnovando il cammino di vita insieme. Ecco un esempio.
Marco e Sara, lui 23 anni e lei 20 anni, si incontrano e si piacciono quasi subito. Sono entrambi universitari e hanno due vite personali caratterizzate dal benessere e da buoni rapporti sociali. Dopo una iniziale frequentazione, iniziano una relazione e dopo tre anni decidono di sposarsi.
Marco ha 26 anni e Sara 23 anni; lui lavora in modo stabile, Sara lavora anch'essa ma con contratti precari. Malgrado tutto, il loro rapporto sembra funzionare: hanno un lavoro, una bella casa, il supporto degli amici.
Progettano di avere un figlio, ma qualcosa inizia ad incrinarsi tra i due.
Mentre Marco desidera un figlio, Sara temporeggia, vuole prima realizzarsi lavorativamente, sicché inizia un percorso progressivo di accrescimento formativo e professionale sempre più incalzante, rimandando di anno in anno il progetto della crescita della famiglia.
Il tradimento
Iniziano le incomprensioni di coppia ed i litigi sono sempre più frequenti.
Marco riduce sempre di più la comunicazione con Sara, è nervoso e tesse una relazione affettiva sempre più coinvolgente con una collega di lavoro, fino a riversarsi in un tradimento extraconiugale. Il rapporto d'amore tra Marco e Sara, iniziato con una forte attrazione fisica, alimentato dal benessere sociale e dalla serenità di coppia, entra in crisi quando Sara inizia un personale processo di differenziazione e di autonomizzazione.
La terapia di coppia
La crisi, la relazione extraconiugale di Marco, la scoperta del tradimento da parte di Sara, li conduce ad iniziare insieme una psicoterapia di coppia per confrontarsi sulle loro reciproche aspettative, sui modelli di riferimento di ciascuno e dei modelli coniugali che li influenzavano nel costruire la loro coppia e nel rivestire dei ruoli dentro il loro matrimonio.
Le sedute cliniche li spingono ad ascoltarsi di più talora litigando, talora mettendosi alla prova su alcuni punti e a contrattare nuovi obiettivi del loro progetto coniugale, definendo meglio le aspettative: il modo con cui ciascuno vede l'Altro e si sente visto dall'Altro.
Tutto questo li aiuta a modificare il loro modo di parlarsi e di affrontare le difficoltà, li conduce al superamento della loro crisi e al perdono del tradimento per rinnovarsi come coppia.
Marco ha trovato in Sara una donna attraente, simile a lui nei gusti e nello stile di vita e soprattutto una donna che cercava in lui protezione e rassicurazione, compensando il proprio rapporto algido ed eccessivamente "borghese" con la propria famiglia di origine, in cui vigeva uno stile giudicante. In particolare la distanza affettiva era più marcata con il padre, il cui atteggiamento era differente rispetto a quello di Marco, molto più accogliente e comprensivo. Al contempo la famiglia di Marco si è configurata come un ottimo nido "alternativo" a quello proprio giacché, pur conservando il livello culturale e sociale pari al proprio, le ha offerto maggiori garanzie affettive e comunicative.
Sara cerca e trova in Marco un elemento protettivo e rassicurante.
Marco trova in Sara la donna da tutelare, adatta poi ad assolvere le funzioni materne per la propria futura prole (un po' come ha appreso nella propria famiglia di origine). Quando Sara inizia un "processo di individuazione" e cerca di rendersi autonoma, affermando le proprie competenze lavorative e posticipando il progetto di generare un figlio, questo crea una frattura nel patto inconsapevole, concordato silentemente nella coppia, e nascono le prime incomprensioni.
La psicoterapia li aiuta a vedere oltre i tradimenti e le ansie e ad esprimersi in modo più chiaro riguardo i bisogni di ciascuno di essi riformulando un nuovo modo di stare insieme.