Articolo pubblicato il 2 Dicembre 2011.
L'articolo "La resilienza: prezioso strumento da poter apprendere" tratta di: Problem Solving.
Articolo scritto dalla Centro Istituto A. T. Beck Roma.
Per dare una definizione della resilienza, scelgo di mutuare dall'ambito ecologico il concetto secondo cui esiste, in natura, una straordinaria capacità di “riserva” a cui attingere nei momenti di difficoltà, che a tutti, prima o poi, capita di sperimentare nella vita.
Questa capacità permette sia di affrontare l'evento, sia di autoripararsi dopo che questo si è verificato. Problemi, paure, conflitti sono per tutti per tutta la vita, così come malattie, disgrazie, eventi imprevisti e traumatici.
La resilienza è l'abilità di svilupparsi, con forza rinnovata e capacità di apprendere, a dispetto di uno stress o di un'avversità che comporta, normalmente, il rischio di un esito negativo.
Si tratta, dunque, non solo della resistenza, ma anche del superamento delle difficoltà, attraverso il coping e il problem solving.
La resilienza non è un tratto della personalità, né una dote innata; è un adattamento positivo e di successo alle avversità, ordinarie e straordinarie.
Le persone resilienti, dunque, mostrano una maggiore capacità di riconquistare velocemente l'equilibrio fisico, psicologico e nelle relazioni sociali, dopo eventi avversi.
La resilienza può essere insegnata e appresa nel bambino, nella famiglia e nell'adulto, e, in base alla fascia d'età, si agirà sugli indici di resilienza peculiari, al fine di promuoverne lo sviluppo.
Se alcuni degli indici della resilienza sono genetici, e quindi il margine d'azione può apparentemente sembrare più limitato, altri, invece, consistono in risorse esterne e abilità che si possono apprendere.
Ad esempio, imparare l'ottimismo, la speranza, la capacità di instaurare legami sociali stretti, di praticare svariate forme di volontariato, di avere un senso di progettualità, una consapevolezza e chiarezza emotiva, una reciprocità e un mutuo rispetto delle relazioni... Questi sono solo alcuni degli aspetti della resilienza, su cui si lavora al fine di aumentarla.
La resilienza, inoltre, propone di non ridurre mai una persona ai suoi problemi, ma di scovarne anche le potenzialità.
La persona resiliente guadagnerà in benessere e spiritualità, in una più approfondita e consapevole conoscenza di sé.
Troverà la forza e le soluzioni, per affrontare il momento presente, qualunque esso sia, diventando responsabile di tutto il processo.
Questo, nel lungo termine, ne migliorerà sempre di più la qualità di vita, in quanto equipaggerà la persona di quei preziosi e indispensabili strumenti, senza dei quali rimarrebbe vittima di se stessa, degli eventi e del presente.
Poiché la resilienza personale è in gran parte frutto della nostra struttura cognitiva, occorre trasformare e modificare gli occhiali con i quali si osservano i fenomeni. Un programma di miglioramento della resilienza deve, quindi, perseguire tre obiettivi:
La resilienza è l'interazione dinamica delle caratteristiche esterne (ciò che io ho), delle forze interiori (ciò che io sono), delle capacità di risolvere i problemi e delle competenze sociali (ciò che io posso fare).
Non consiste solo nell'affrontare le avversità della vita, ma implica anche il cercare nuove esperienze e opportunità di crescita, l'assumersi il rischio di vivere una vita e tutto quello che comporta, piuttosto che limitarsi a guardarla da fuori, come cauti spettatori.