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Articolo di psicologia: «Pedofilia: attrazione e atti sessuali su minori»

Pedofilia, bambini e DSM

Articolo pubblicato il 23 Settembre 2010.
L'articolo "Pedofilia, bambini e DSM" tratta di: Disturbi Sessuali.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Angela Pascale.

La Pedofilia, nei testi di psichiatria e nel Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali quarta edizione (DSM-IV), viene inclusa tra le cosiddette Parafilie.

Il termine Parafilia indica un'attrazione caratterizzata da una spinta spesso molto forte a mettere in atto comportamenti considerati sessualmente anomali, pur sapendo di fare qualcosa che è condannato dal punto di vista morale e disapprovato dalla maggior parte delle persone.
Alcuni ritengono che la pedofilia sia un attività essenzialmente maschile, in realtà molti sono i casi nei quali anche le donne hanno avuto rapporti sessuali con i bambini. Il pedofilo maschio nella stragrande maggioranza dei casi preferisce molestare le femmine, ma questo non avviene in tutti i casi.

La pedofilia può essere praticata da individui molto diversi tra loro; incolti, anche persone colte, omosessuali, eterosessuali, sconosciuti, ma anche in molti casi familiari, parenti, uomini, ma generalmente donne.
Per meglio definire la pedofilia possiamo dire che con tale termine indichiamo tutte le forme di rapporto etero e omosessuale tra bambini prepuberi (o adolescenti non maturi intellettualmente per poter essere consenzienti) dell'uno e dell'altro sesso e un adulto.
Con Pederastia si intende invece una forma di omosessualità basata sull'attrazione per gli adolescenti e giovinetti.

Alcuni pedofili (maschi e omosessuali) preferiscono i maschietti, altri le bambine, mentre altri rivolgono le loro attenzioni ad entrambi i sessi, a seconda delle circostanze. Inoltre, mentre alcuni sono attratti solo dai bambini (tipo esclusivo) altri sono attratti sia dagli adulti che dai bambini.
Vi sono "casi gravi" in cui i pazienti sono dominati dal loro impulso pedofilo e cercano continuamente i modi per metterlo in atto, e "casi lievi" in cui le spinte pedofile vengono messe in atto raramente e sotto forma di molestia.

La maggior parte dei pedofili non intendono maltrattare i bambini che avvicinano, sia per l'attrazione e i sentimenti che sentono nei loro confronti, sia perché vogliono evitare che i piccoli possano lamentarsi e parlare.
Alcuni rivendicano il diritto di amare i bambini verso cui si sentono particolarmente attratti.
Essi considerano abuso, soltanto la costrizione violenta alle pratiche sessuali perché, dal loro punto di vista, anche un bambino piccolo è in grado di saper scegliere e di mostrare il suo rifiuto se non gradisce certi contatti.
Inoltre, tutti i pedofili e in genere tutti gli individui che presentano una parafilia sostengono che la loro perversione è fonte di piacere per i loro giovani partner e che nella sessualità non c'è nulla di male o di diabolico.

Riferimenti bibliografici
  • Ferruccio Voglino, "Pedofilia. Difendiamo i bambini", Elledici
  • Salvino Leone, "L'innocenza tradita, pedofilia: il punto sulla questione", Città nuova
  • A. Oliverio Ferraris, B. Graziosi, "Pedofilia, per saperne di più", Edizioni Laterza
  • Dennis Howitt, "Pedofilia e reati sessuali contro i bambini", Centro scientifico
  • Gaetano De Leo, Irene Petruccelli, "L'abuso sessuale infantile e la pedofilia, L'intervento sulla vittima", Franco Angeli
  • A. Oliverio Ferraris, B. Graziosi, "Il volto e la maschera", Casa Editrice Valore Scuola
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