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Articolo di psicologia: «Ossessioni e compulsioni: come uscirne»

Intervento strategico sul Disturbo ossessivo compulsivo

Articolo pubblicato il 18 Luglio 2013.
L'articolo "Intervento strategico sul Disturbo ossessivo compulsivo" tratta di: Disturbo Ossessivo Compulsivo e Terapia Strategica.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Elena Dacrema.

"Per gli ossessionati non c'è scelta:
l'ossessione ha già scelto per loro, prima di loro
".
(Emil M. Cioran)

Il Disturbo ossessivo compulsivo è un problema psicologico che nasce da una paura, solitamente di qualcosa che si è verificato (ad esempio la paura per un esame scolastico già concluso) o che si potrebbe verificare (di contrarre una malattia). Sullo sfondo c'è quindi un'ossessione a cui la persona cerca di porre rimedio mettendo in atto rituali.
Le cosiddette compulsioni.

I rituali possono essere pensieri, azioni o formule ripetute che vengono continuamente messi in atto per "riparare" a qualcosa che è successo, per prevenire un fatto spiacevole o per propiziare una situazione positiva. Tutti noi per affrontare esami e situazioni particolari abbiamo sperimentato manie o abitudini, ma nel caso del Disturbo ossessivo compulsivo il rituale ha preso il sopravvento sul controllo della persona: non se ne può più fare a meno.

Il problema non è più tanto la paura, ma l'incapacità di sospendere l'esecuzione dei rituali anche se si riconosce la loro irrazionalità.
Ci si trova come all'interno di una gabbia.
Per porre un esempio del Disturbo ossessivo compulsivo possiamo ricordare un aneddoto dello psicologo e filosofo Paul Watzlawich presente nel suo libro "Istruzioni per rendersi infelici".
C'era un uomo, in un ospedale, che batteva le mani ogni dieci secondi.
Interrogato sul perché di questo strano comportamento, rispose:
«Per scacciare gli elefanti». «Elefanti? Ma qui non ci sono elefanti!».
E lui: «Vedi che funziona?». Oppure si può raccontare l'esempio di un ragazzo che doveva consegnare la tesi di laurea, ma era bloccato da tempo, quasi due anni, a causa di rituali di controllo della tesi stessa. Continuava a ricontrollare ciò che inseriva nella tesi, alla ricerca della perfezione e chiedeva continuamente conferme a compagni e docenti.

Alla base delle compulsioni vi è infatti la credenza che queste funzionino benissimo nel controllare una data paura o realtà. Per il trattamento di questo problema è necessario definirlo precisamente e comprendere la tipologia del rituale.
C'è differenza infatti tra pensieri, azioni e formule mentali, tra rituale preventivo o riparatorio, tra preventivo razionale o magico propiziatorio, tra rituale numerabile o rituale non numerabile.
In base alla tipologia di rituale vi è un intervento ad hoc.

Ogni paziente presenta una sua originalità e ci può essere il coinvolgimento o meno dei familiari. Quando il disturbo è più severo infatti il controllo individuale non basta più e i familiari possono essere presi come "ostaggi" dal paziente. L'intervento quindi procede bloccando il coinvolgimento dei familiari, intervenendo da una parte per bloccare l'evitamento di ciò che fa paura al paziente e dall'altro per dirottare l'esecuzione dei rituali o interrompendone la sequenza.

L'approccio evoluto della terapia breve strategica consente di fare affidamento su protocolli per il trattamento del Disturbo ossessivo compulsivo basati su ricerche effettuate in questi ultimi venticinque anni su migliaia di casi.

Letture consigliate
  • "Ossessioni, compulsioni, manie. Capirle e sconfiggerle in tempi brevi", Nardone G., Ponte alle Grazie, Milano, 2013
  • "Istruzioni per rendersi infelici", Watzlawick P., Feltrinelli Editore, Milano, 1984

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