Articolo pubblicato il 23 Novembre 2016.
L'articolo "Self-cutting: quando l'adolescente lesiona il proprio corpo" tratta di: Adolescenza.
Purtroppo si sta sempre più diffondendo tra gli adolescenti questo nuovo comportamento: procurarsi dei piccoli tagli sulla pelle, ferire in particolare gambe e braccia con lamette, temperini, pezzetti di vetro o quant'altro.
Cosa si nasconde dietro questo gesto?
Spesso i ragazzi che compiono questo gesto nascondono un dolore psichico molto forte che non riescono a tollerare. Il dolore fisico, invece, è quasi di sollievo, è più sopportabile, ma soprattutto è più "controllabile": è l'adolescente stesso che può decidere quando e come procurarselo, quanto forte deve essere. In questo modo si ha l'illusione di controllare anche il dolore psichico, ma è ovviamente un controllo momentaneo e illusorio. Proprio per questo spesso il tagliarsi diventa quasi una dipendenza, un rituale. "Quando lo faccio, sto meglio": così spesso si giustificano i ragazzi. Ma in realtà, poi, il dolore psichico diventa anche peggiore, perché subentra il senso di colpa per qualcosa che si sa essere un gesto sbagliato e socialmente disapprovato. Il più delle volte, infatti, è un gesto attuato in piena solitudine, chiusi a chiave nel bagno di casa.
Ma perché andare a danneggiare proprio il corpo?
Con l'ingresso in pubertà l'adolescente si ritrova ad affrontare un grande cambiamento, il corpo assume un nuovo aspetto: le forme e l'altezza si modificano e il tutto spesso in maniera abbastanza veloce e improvvisa. I movimenti all'inizio sono sgraziati, la mente deve ancora adattarsi a questi cambiamenti, non deve solo adattare le nuove "dimensioni" allo spazio, ma deve anche fare i conti con un corpo da adulto, in grado di generare, un corpo sessuato. Di conseguenza un ragazzino si può trovare sconcertato e spaventato di fronte a questi cambiamenti, non sa a cosa lo porteranno, non può controllarli. Gli adolescenti, invece, vorrebbero tanto riprendere il controllo del proprio corpo, per sentirsi più sicuri e meno spaventati, più attivi e non passivi.
Manipolare il proprio corpo significa illudersi di poter prendere il controllo in un momento in cui non lo si possiede più e significa anche aggredire un corpo che non piace, che si sente estraneo.
Se andiamo un po' più in profondità, quali sono le fantasie inconsce che portano a questi gesti?
I primi segnali che manifesta l'adolescente e ai quali il genitore deve prestare attenzione:
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