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Articolo di psicologia: «Psicologia della salute e patologie cardiache»

Cuore e anima: una nuova vita dopo la patologia cardiaca

Articolo pubblicato il 16 Ottobre 2017.
L'articolo "Cuore e anima: una nuova vita dopo la patologia cardiaca" tratta di: Psicologia della Salute.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Roberta Dell'Acqua.

Tutto ha un senso nella vita e nulla è per caso: così l'infarto - ma anche qualunque esperienza di malattia - può essere trasformativa e generatrice di nuova vita.

"È strano, come ti cambia un intervento di bypass. Ne ho fatti tanti, ma al cuore ha tutto un altro significato. Il cuore non lo vedi, non ti accorgi che si sta ammalando. Con l'infarto tutto si ferma e tutto si azzera. Si torna a casa e, se davvero si vuole, si cambia modo di vivere, modo di comportarsi, modo di essere. Si ha un'altra possibilità..."
Queste sono alcune parole dette da un paziente nel suo percorso di guarigione.
Il cambiare modo di vivere, di stare al mondo non significa mettere una maschera, bensì toglierla e far vedere la propria vera natura. Perché nella malattia le persone sentono di più, come se il corpo si fermasse e l'anima potesse fare un passo avanti.

L'esperienza negli ultimi dieci anni nell'ambito della Psicologia della Salute e in particolare nella CardioPsicologia, mi ha portato alla consapevolezza sempre più radicata che mente e cuore non possono essere separati.
Il miocardio non è solo un organo che pompa il sangue: è il nucleo dell'emozione, dell'energia vitale, e si ricarica attraverso il nostro modo di vivere, di stare con gli altri e con noi stessi.
Credo fortemente che l'uomo sia l'artefice del proprio cambiamento e che la malattia possa essere un'opportunità di crescita, di rinascita per un modo nuovo di vivere.

Nel mio lavoro vedo la malattia in modo olistico e integrato, andando oltre la diagnosi e l'etichetta clinica, ma soprattutto parlo di cuore come una ferita dell'animo, bisognosa di attenzione e di cura.

"Cuore e anima": come cambia la vita dopo una patologia al Cuore?

In tema di sanità si parla sempre di più del bisogno di umanizzazione della medicina e di cura centrata sul paziente, o meglio sulla persona. Significa trattare la patologia cardiaca, principale causa di morte nel nostro paese, dal punto di vista del paziente.
È lui il protagonista e necessita una narrazione e un ascolto attento e profondo.

Non solo l'evento acuto spaventa, ma anche il rientro a casa. È proprio il ritorno alla quotidianità che genera nelle persone sentimenti ed emozioni ambivalenti: c'è la gioia di essere a casa, ma anche la paura, l'ansia e la preoccupazione rispetto al futuro.
Come cambierà la mia vita? Potrò fare le cose di prima?
Si apre nelle persone un tema esistenziale che merita rispetto e attenzione.
È importante, quindi, aiutare i pazienti ad elaborare l'evento traumatico che hanno subito per riconquistare la fiducia in se stessi e nelle loro possibilità.

L' esperienza di malattia non colpisce solo il fisico, ma anche una parte più interna, l'anima.
"La malattia mi ha aiutato a capire cosa è importante nella vita...ora sono una donna nuova, migliore...", racconta una giovane signora al rientro a casa dopo un ricovero in ospedale per un intervento di bypass.
Le persone che ho incontrato in ospedale in questi anni mi hanno aiutata a capire cosa significhi davvero "Prendersi a Cuore".
Non vuole dire solo smettere di fumare, fare movimento e stare attenti all'alimentazione... ma innanzitutto imparare ad avere più tempo per se stessi e provare a volersi un po' più di bene.

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