Articolo pubblicato il 15 Novembre 2017.
L'articolo "Adolescenza e genitorialità: come sopravvivere a questo delicato momento di cambiamento dei figli" tratta di: Educazione dei Figli e Adolescenza.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Valentina Moneta.
Adolescenza e cambiamento sono due parole che vanno proprio a braccetto!
Un adolescente è l'emblema del cambiamento, è una persona che vive in una fase di totale rivoluzione, da svariati punti di vista. Quali?
Cambia il corpo, cambiano le emozioni, cambia il modo di pensare, cambiano le relazioni, sia quelle all'esterno del nucleo familiare che al suo interno.
Un adolescente attraversa e vive alcuni anni della sua vita in una fase di totale rivoluzione, in cui viene letteralmente travolto dalle modificazioni che riguardano tanto il corpo (ciò che c'è fuori), tanto la mente (ciò che ha dentro di sé). Lui stesso molte volte fatica a star dietro a questi cambiamenti, spesso repentini e improvvisi. Gli ormoni impazziti, la luna storta, le forti emozioni, il corpo che si modifica: una serie di sfide evolutive a cui ogni adolescente deve rispondere.
E i genitori? Anche loro si ritrovano a fare i conti con questo cambiamento!
Ogni cambiamento all'interno di un sistema familiare comporta una ri-definizione, un ri-assestamento anche degli altri componenti della famiglia (genitori, fratelli, ecc).
L'adolescenza risulta, dunque, una fase di rivoluzione "familiare" e non "individuale" e soggettiva.
Mamma e papà si ritrovano ad assistere "impotenti" a questo turbinio di condizioni, osservando meravigliati i numerosi cambiamenti del proprio figlio. Spesso faticano a ricordare che pure loro li hanno vissuti.
Quali possono essere le difficoltà di un genitore durante la faticosa adolescenza di un figlio?
Sicuramente in primis un genitore è messo alla prova dal cambiamento più significativo: davanti a sé non vede più un bambino/a, ma un piccolo adulto, che si sta facendo strada nel mondo, nella vita e tra gli altri, affrontando tutte le sfide adolescenziali.
Inoltre può essere faticoso, per un genitore, rendersi conto che il proprio figlio, da un momento all'altro, cominci a chiedere indipendenza, autonomia. Chiede alla mamma o al papà "di poter fare da solo, di arrangiarsi, di sperimentarsi". Ciò talvolta porta ai primi errori, i primi tentativi di "crescere sbagliando".
Cosa un genitore deve fare? Come può aiutare il proprio ragazzo/a a crescere e attraversare l'adolescenza nel migliore dei modi?
Sicuramente un genitore deve tenere bene a mente la fatica necessaria alla crescita, al cambiamento e mai sottovalutare gli sforzi che un adolescente fa nel vivere quotidiano. Riconoscere la fatica di questo difficile periodo evolutivo è già un passo fondamentale!Inoltre, un genitore dovrebbe cercare di lasciare un giusto spazio di indipendenza, che consenta al proprio figlio di sperimentarsi in contesti diversi da quello familiare (sport, amicizie, contesti aggregativi, ecc.). Senza esperienze non si cresce! Questo non vuol dire che la famiglia debba essere messa da parte, anzi!
C'è da dire, però, che le relazioni familiari cambiano, anche loro si modificano seguendo i cambiamenti dell'adolescente. Il contatto fisico e la vicinanza corporea tra genitore e figlio, ad esempio, spesso subiscono delle modificazioni: un ragazzo sente l'esigenza di "prendere le distanze" dal proprio genitore. Perché accade ciò? Perché per crescere e diventare adulti, spesso è necessario allontanarsi dalla mamma o dal papà. E l'adolescente comincia a farlo scegliendo di limitare abbracci ed effusioni, come per spiegare ai propri genitori: "non sono più un bambino, sto crescendo e ho bisogno di dimostrarlo!".
Nell'infanzia il bambino vive il cosiddetto "processo di differenziazione e individuazione", necessario e indispensabile alla sua crescita e sviluppo.
In adolescenza tale processo viene rimesso in discussione, ma da un punto di vista esistenziale e identitario. Il ragazzo affronta così il compito di formare la propria identità.
Il lavoro di un genitore, in questa fase, non è sicuramente semplice, si tratta di una vera e propria sfida, da fronteggiare e superare insieme ai figli. Un lavoro complesso, che richiede una certa posizione, che favorisca la crescita e lo sviluppo, allo stesso tempo continuando a rappresentare una funzione di appoggio e di base sicura, a cui ritornare in caso di bisogno.