Articolo pubblicato il 12 Gennaio 2018.
L'articolo "La prevenzione cardiovascolare nella donna: la sindrome del cuore spezzato "Takotsubo"" tratta di: Psicologia della Salute.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Roberta Dell'Acqua.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte sia negli uomini sia nelle donne in tutti i paesi occidentali.
I sintomi, i fattori di rischio, l'espressione clinica e gli outcome sono, però, diversi nel genere femminile e variano non solo per aspetti "fisici" (struttura, superficie corporea, variabili ormonali), ma anche per situazioni psicosociali e culturali.
Dagli studi in letteratura emerge che nelle donne frequentemente i fattori di rischio non sono riconosciuti, che le donne sono poco rappresentate nei grandi trials clinici e che le donne sono, in generale, sottotrattate rispetto agli uomini.
Bisogna inoltre sottolineare che gli aspetti psico-sociali incidono fortemente sulla prevenzione, sulla gestione dei percorsi di cura, aderenza alla terapia e qualità di vita soprattutto del genere femminile.
Un esempio di come il benessere psicologico ha un valore determinante nella salute della persona può essere rappresentato dalla cardiopatia denominata takotsubo.
Definita anche "sindrome da crepacuore", simula l'infarto miocardico, senza però l'evidenza coronarografica di coronarie con placca critica. Colpisce soprattutto le donne in menopausa, in età compresa tra i 55 e i 75 anni, frequentemente dopo uno stress emotivo o fisico.
Da queste premesse risulta, quindi, sempre più importante in un ambito di riabilitazione Cardiologica costruire percorsi di prevenzione secondaria che si prendano cura delle persone di genere femminile in un modo olistico e integrato.
L'Umanizzazione della Medicina, infatti, significa prendersi cura dell'individuo da un punto di vista bio-psico-sociale, considerando e curando non solo l'aspetto fisico ma anche quello psicologico-sociale e familiare.
Per questo motivo è importante che l'equipe multidisciplinare e interdisciplinare consenta di co-costruire, con il paziente, un percorso di cura il più personalizzato possibile.