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Corso: Disturbo ossessivo compulsivo, Depressione post partum Frosinone

Incontro gratuito: "Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e maternità: l'ultimo tabù" - Frosinone

Evento già svolto

L'evento dal titolo "Incontro gratuito: "Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e maternità: l'ultimo tabù"" si è già svolto.

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Incontro gratuito: "Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e maternità: l'ultimo tabù" - Frosinone

Incontro gratuito: "Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e maternità: l'ultimo tabù" è un evento che tratta di: Disturbo Ossessivo Compulsivo, Depressione post partum e Diventare Mamma e si svolge a Frosinone (FR).

Presentazione

"Dottoressa forse non sono una buona madre... ho dei pensieri assurdi sul mio bambino di cui non posso neanche parlare".

Molto spesso donne in gravidanza o madri di neonati di pochi mesi sono molto provate da un sintomo invasivo e disturbante, come solo un’idea fissa e incontrollabile a volte può essere.
La maggior parte di queste madri presenta un timore senza uguali di fare del male al proprio bambino, di commettere gravi errori nel suo accudimento, di poter perdere la testa e "impazzire", macchiandosi di crimini efferati. I sintomi descritti appartengono al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), e possono comparire anche in assenza di precedenti per disturbi ossessivi o ansiosi.

Ma come ci si sente, in caso di DOC?
Le caratteristiche più classiche sono tre.
La più comune è lo stereotipo del DOC: l'ossessione di lavare tutto perché si temono contaminazioni con i germi.
Un altro sintomo di controllo costante, è il terrore che se non si fanno tutti i controlli potrebbe accadere qualcosa di veramente brutto. Una volta nato il bambino, alcune neomamme possono controllare di continuo se respira, ma anche monitorare costantemente ogni grammo di peso acquistato o perso.
Però è il terzo sintomo che spesso si rivela il più angosciante. Pensieri orribili che riguardano disgrazie che potrebbero capitare al bimbo (pensieri di pugnalarlo, farlo cadere per le scale, affogarlo nella vasca... ma anche di abusarne sessualmente), che balenano di continuo per la testa.

Queste mamme giungono spesso in ambulatorio dopo mesi di tortura: raccontano di essere molto spaventate dai sintomi, di vergognarsene molto (pensano infatti che questi pensieri siano indice di scarso istinto materno, o di follia, e si ritengono madri snaturate), di aver cercato di arginare l’ansia (ad esempio, affidare le cure primarie del bimbo alla propria madre o alla suocera, delegare mansioni molto semplici, come attraversare la strada, o un ponte, a terze persone), di essersi interrogate su cosa non va nel loro rapporto col bambino. Nei casi peggiori, si dubita della propria capacità di fare la mamma.
Nessuna di queste madri desidera nuocere al proprio amatissimo bambino, ma tutte temono moltissimo di poter essere assalite da un raptus di discontrollo, e dunque di arrecare un danno grave.

Obiettivi
  • riconoscere e inquadrare correttamente i propri sintomi
  • ridimensionare l'angoscia che accompagna i pensieri
Destinatari

Saranno benvenute donne in gravidanza e neomamme che abbiano pensieri intrusivi con effetto debilitante sulla loro vita, o che abbiano alle spalle problematiche ossessive poiché maggiormente a rischio.

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