Articolo pubblicato il 12 Novembre 2010.
L'articolo "La dipendenza affettiva" tratta di: Relazioni, Amore e Vita di Coppia, Le Dipendenze e Dipendenza affettiva.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Daniela Tessieri.
«Meglio soli che male accompagnati» diceva il proverbio...
In verità sono davvero poche le persone che riescono a stare bene da sole... ma allora che cosa ci spinge a stare insieme a qualcuno che ci fa solo soffrire, che ci umilia senza rispetto e ci tradisce?
La risposta a questa domanda si chiama "dipendenza affettiva" ed è un problema tipicamente femminile.
Il motivo per cui ci rivolgiamo il più delle volte alle donne è perchè, mentre gli uomini che hanno subito traumi infantili tendono a diventare a loro volta violenti o tossicodipendenti, le donne tendono a riprodurre su se stesse tale violenza, e quindi, tendono a subire più che ad infliggere.
Le persone con scarsa autostima sono le principali prede di questo tipo di dipendenza, poichè idealizzano l'amore e vi proiettano tutto, soprattutto la soluzione ai loro problemi; persone che inconsciamente chiedono al partner di "salvarle", di dare un significato alla loro esistenza e di farle sentire bene con se stesse.
Chi soffre di dipendenza affettiva, tende a innamorarsi subito e a bruciare le tappe.
Se da bambine ci raccontavano fiabe che finivano con "e vissero tutti felici e contenti..." questa visione utopica di un lieto fine ci accompagnerà per il resto della nostra vita, condizionando le nostre scelte e la visione di come intendiamo vivere le relazioni di coppia. Da piccole però non ci hanno spiegato che, pur baciando il rospo, questo non si trasformerà in principe azzurro, e nonostante gli sforzi e la pazienza di molte donne che attendono questa trasformazione, i mariti alcolisti resteranno tali, come quelli violenti difficilmente smetteranno di picchiare le loro donne e d'altronde, nessun uomo sposato lascerà mai la propria compagna di una vita per te...
Tutte donne che addebitano la loro sofferenza alla cattiva sorte non si rendono conto che il vero male è la dipendenza affettiva.
Sono donne disposte a tutto pur di essere amate, convinte di "meritarsi" un simile trattamento, incapaci di reagire e provare rabbia.
Spesso sono state delle figlie di genitori affettivamente assenti o giocatori, che hanno imparato a rispecchiare il ruolo della figlia modello, diventando la prima della classe, facendo le donnine di casa, occupandosi della famiglia...
La scarsa autostima stà alla base dell'autolesionismo in amore; chi ama troppo ha una cattiva immagine di sè, col tempo impara a trascurare i propri interessi, le proprie amicizie per canalizzare tutto intorno al proprio compagno. Chi ama troppo è convinto di non poter meritare l'amore di nessuno e per questa ragione si accontenta di essere indispensabile.
Per questo motivo chi ha simili problematiche tende a ricercare partner deboli e dipendenti. E se fin da piccole si abituano a occuparsi di qualcuno, crescendo si portano dietro un bisogno di redenzione e riscatto, la necessità di fare qualcosa per qualcuno e soprattutto, sentono di contare qualcosa solo nel loro ruolo di sofferenti salvatrici.
Donne con maggiore fiducia in se stesse non hanno il bisogno di voler risolvere i problemi del partner ma piuttosto, si concentrano di più sul proprio benesere.
La cosa migliore per affrontare la dipendenza affettiva è iniziare a concentrarsi su di noi, su quello che vorremmo migliorare nella nostra vita per risolvere i nostri problemi. Iniziare una nuova relazione e vivere ogni tappa coi giusti tempi e spazi, è possibilmente un'altra buona occasione per evitare di trovarsi a letto con uno sconosciuto, al quale giuriamo amore eterno, senza nemmeno sapere se in fondo ci sta simpatico...
"Amare troppo significa, in sostanza, essere ossessionate da un uomo
e chiamare questa ossessione amore, permettendole di condizionare
le vostre emozioni e gran parte del vostro comportamento...
Significa anche misurare il grado del vostro amore dalla profondità
del vostro tormento".
(Robin Norwood)