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Dott.ssa Cristina Crippa
Amore: la coppia oltre le illusioni e i litigi, Gorgonzola (MI)

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Diverso da chi?

Articolo pubblicato il 30 Maggio 2013.
L'articolo "Diverso da chi?" tratta di: Relazioni e Amore e Vita di Coppia.

Vi è mai capitato di sentire una coppia litigare?
O magari è successo personalmente anche a voi, dopo anni di rapporto col vostro partner... All'improvviso esce quella frase magica: «Sei cambiato/a!». «Non sei più quello/a che conoscevo!». «Sei diverso/a!». E a onor del vero bisogna dire che capita più spesso che lo dicano le donne...
La domanda sorge spontanea: ma diverso da chi o da che cosa?
Davvero quelle caratteristiche che vediamo ora nel partner e che ci danno fastidio - ragion per cui gliele rinfacciamo - sono aspetti sconosciuti che prima non esistevano? Davvero la persona che abbiamo accanto da tempo ha subito una mutazione improvvisa che ci porta a non riconoscerla più?

La realtà dei fatti non è proprio così, ma non si tratta né di una bugia né di un inganno. La verità sta davvero nel mezzo: se è vero che l'altro non è cambiato è vero anche che la nostra percezione è quella di una diversità.
Solo che si tratta della nostra percezione appunto, non della realtà, e questa è una prima distinzione fondamentale che, troppo spesso, nella vita a due si bypassa, dando per scontato che ciò che vediamo sia la realtà e che il mio pensiero coincida automaticamente con quello delle persone che mi stanno attorno.

Questo piccolo fraintendimento causa nelle coppie tantissimi problemi e discussioni. All'inizio di una terapia di coppia spesso basta ridare dignità alle visioni differenti di entrambi i partner e svelare questo piccolo arcano per cui non è detto che l'altro, pur volendomi bene, debba pensarla esattamente e scontatamente come me, per far evaporare tanti equivoci, origine di altrettanti dissapori e amarezze che spesso si trascinano nelle coppie per anni.

Vediamo però di capire assieme che cosa succede e che cosa ci porta a questa alterazione delle cose.
Per quanto riguarda la convinzione che gli altri che ci stanno attorno, soprattutto quelli che ci vogliono bene, debbano capire il nostro pensiero e/o pensarla esattamente come noi, essa nasce dalla difficoltà di considerare e accettare la diversità: questo ci porta a credere e ritenere che amarsi e volersi bene significhi essere simili, se non uguali.
Questo fenomeno accade molto spesso anche tra genitori e figli e anche in quell'ambito crea non poche discussioni.

Un inganno utile. Se consideriamo invece la sensazione che il partner cambi nel corso del tempo, ciò deriva dal fatto che quando ci si innamora succede che "ci spuntano le fette di salame sugli occhi" e tendiamo a vedere nell'altro e dell'altro ciò che vogliamo vedere noi. Ossia ci ritroviamo a considerare e percepire solo quello che dell'altro più ci lusinga o ci fa piacere vedere. Come se avessimo una visione parziale e non globale della persona che abbiamo di fronte e con cui stiamo iniziando una relazione.
A parlarne, sembra quasi una magia, o forse meglio un inganno, una illusione, visto che non è reale. Come un miraggio nel deserto.

D'altra parte è anche vero che è un inganno utile, perché permette all'amore di sbocciare e mette a tutti noi le ali ai piedi.
Se iniziassimo fin da subito a vedere i cosiddetti difetti dell'altra persona o gli aspetti più scomodi e spigolosi, difficilmente potremmo innamorarcene.
Quello che succede poi nel corso degli anni, soprattutto quando ci si frequenta in modo assiduo e si comincia a condividere molti momenti, anche e soprattutto quelli quotidiani, è che il miraggio o l'illusione cade e cede il posto ad una visione più globale e reale della persona che abbiamo accanto.

Quando ci permettiamo di incontrare l'altra persona alla mattina, appena sveglia, col pigiama addosso e senza trucco, decisamente la percezione cambia e l'orizzonte si allarga: altra cosa è vedere l'altro/a solo in occasione di una serata o di una uscita, messo/a tutto/a "in ghingheri" e tirato/a a lucido. La conclusione di tutto ciò qual è?
Che è meglio vivere in case separate e incontrarsi rigorosamente dopo un accurato restyling? Decisamente no e non solo perché questo vorrebbe dire vivere in una menzogna, ma soprattutto perché c'è qualcosa di bello anche nell'incontro con l'altro dentro e attraverso le sue piccole imperfezioni.

La capacità di accogliere l'altro nella sua completezza, fatta sia di caratteristiche sfavillanti sia di altre meno perfette o più scomode, è la base per la costruzione di un rapporto solido e duraturo.
Questo è ciò che permette di non essere più innamorati dell'altra persona - o dell'immagine che abbiamo di lui/lei - e di iniziare ad amarla sul serio.

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