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Articolo di psicologia: «Difficoltà e Regole nell'Educazione dei Figli, Limiti»

Mamma e papà voglio quel giocattolo: me lo comprate? No!

Articolo pubblicato il 26 Maggio 2015.
L'articolo "Mamma e papà voglio quel giocattolo: me lo comprate? No!" tratta di: Difficoltà nell'Educazione dei Figli e Regole per l'Educazione dei Figli.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Lina Robertiello.

Nella mia attività clinica di Psicoterapeuta infantile, mi trovo spesso a incontrare genitori che hanno molte difficoltà a dire di no ai propri figli. Ovviamente a nessuno piace sentirsi dire di no, neppure a me, ma credo che non dicendo un no al momento giusto si rischi di limitare le risorse dei nostri figli. Un no non deve essere vissuto come una rifiuto ma una possibilità per rafforzare le capacità dei nostri figli. Dire sempre limita questo processo.

La capacità di dire di no diventa importante dopo i due anni.
Al tal proposito mi ricordo di una madre che - mi raccontava - si trovava al supermercato con sua figlia di due anni, tutto andava bene.
A un certo punto la bambina diventa nervosa e la mamma per calmarla le dà delle caramelle.

La madre continua a fare la spesa e la bambina continua a chiedere caramelle. La madre si irrita e dice alla bambina che ha mangiato troppi dolci. La bambina continua e la mamma si arrabbia perché la bambina l'ha messa in imbarazzo e alla fine cede.
La bambina continua perché vuole altre cose. La madre è furiosa e grida.

Se un bambino assume un atteggiamento fastidioso, sicuramente ci sta comunicando qualcosa.
In questo caso che, forse, la spesa sta durando troppo per quella bambina.

Questa mamma cosa poteva fare?

Esempio: continuare a fare la spesa, smettere, distrarre il bambino con qualcosa di piacevole, arrabbiarsi perché deve cambiare i suoi programmi o organizzarsi la prossima volta, tenendo in considerazione i limiti di sopportazione della bambina.

Il genitore per fissare i limiti deve essere coerente.
L'incoerenza genera confusione nel bambino perché i genitori hanno punti di vista diversi. Può ricorrere alla punizione ma non esiste una ricetta valida in tutte le situazioni. Se siete convinti della vostra decisione, in genere, un bambino al di sotto dei cinque anni seguirà le vostre regole.

Alcune volte si necessità di rinforzi quali: ridurre la tv, mandare il bambino nella sua stanza, sottrargli il suo gioco preferito, non portarlo al parco e e trattenerlo fisicamente se fa capricci.

Non conta la punizione di per sé, ma quello che comunicate con il vostro comportamento. Quello che non è utile è arrabbiarsi.
Se esagerate potete chiedere scusa.

Una punizione deve aiutare il bambino a imparare.
Un bambino che chiede al genitore "voglio questo o quello", e lo ottiene con prepotenza, non sarà mai soddisfatto perché è un qualcosa che non ha ricevuto spontaneamente. Non ci sono doni ma estorsioni...
Magari si sentirà potente ma non amato e apprezzato.

Perché i limiti sono importanti?

Perché il bambino si sente al sicuro, aiutano il bambino a crescere forte. Il rifiuto dei limiti genera nel bambino rabbia, ma il genitore non deve essere intimorito dalla reazione del proprio figlio se sa che sta facendo la cosa giusta.

Esistono anche dei limiti con cui il genitore si confronta tutti i giorni e sono: il cibo, il sonno, la separazione, l'attesa, un comportamento non adeguato, le buone maniere.

Quando è difficile dire di no?
Le situazioni più frequenti sono:

  • problemi di fertilità,
  • l'adozione,
  • la presenza di handicap.

Per concludere mi preme sottolineare l'importanza della capacità del genitore di saper dire di no.

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