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Articolo di psicologia: «Crescita personale e tipi di terapia: affrontare solitudine e dolore»

Dolore, solitudine e possibilità di trasformazione

Articolo pubblicato il 29 Giugno 2018.
L'articolo "Dolore, solitudine e possibilità di trasformazione" tratta di: Crescita personale e Tipi di terapia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Anna Manderioli.

"Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro,
ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.
"
(Tolstoj)

Ogni persona, nel corso della sua vita, ha fatto esperienza della solitudine e, confrontandola con gli altri, si è accorta che non ne esiste una sola. Ognuno si rappresenta la solitudine a proprio modo e la vive confrontandosi con il proprio mondo interno, i propri vissuti, le proprie esperienze.

Nella sofferenza ci si sente soli: per dare un senso alle cose, spesso ci si rivolge all'esterno dove, invece che trovare vie di uscita, ci si scontra con una realtà ancora più caotica. Il rischio è quello di allontanarsi sempre più dalla fonte originaria interiore, ovvero da sé stessi.
Causa della sofferenza può essere un evento specifico (un lutto, la fine di una relazione, difficoltà nel lavoro, nello studio, cambiamenti repentini di vita, malattie, etc.), ma anche scaturire da elementi esistenziali che rendono impegnativo vivere una vita soddisfacente e serena.
È a questo punto che diviene necessario un enorme coraggio, laddove ci si dà la possibilità di uscire dalla solitudine e chiedere aiuto.

Perché coraggio?
"Ma gli occhi sono ciechi.
Bisogna cercare col cuore
"
(Saint-Exupéry)

Perché il vero lavoro, quello profondo e importante, lo fa la persona che si presenta in studio: come spesso dico alle persone che incontro, "Io sono lo strumento; tu porti il coraggio della tua vita e il bisogno di condividerla; insieme percorriamo questa strada".
Quando si decide di iniziare una Psicoterapia, molto del lavoro è stato fatto: affrontare le proprie paure, sofferenze e difficoltà significa accogliere quelle parti di sé più fragili, ma anche più bisognose.
Significa anche affrontare e accettare i propri limiti, con la possibilità di confrontarcisi e di trasformarli in risorse e potenzialità.

La mia esperienza mi ha portata ad osservare direttamente quali meraviglie le persone possono compiere quando si permettono di andare dentro le paure, e quando si permettono e mi permettono di vedere il tesoro che ognuno inconsapevolmente porta dentro; è un percorso per ritrovare se stessi, il proprio posto sicuro, dove si impara ad amarsi e ad accettare la propria vita.
La paura può davvero diventare voglia di volare: ognuno ha il suo viaggio, nello stesso territorio o in altro luogo. La possibilità di scegliere è la prima percezione di consapevolezza: le emozioni non sono più ciò che "imbrigliano" e rendono caotico il proprio mondo interno, ma portano la ricchezza che ognuno per diritto di nascita possiede.

Terapia: relazione e cura
"Dobbiamo essere una base sicura da cui il paziente possa esplorare i diversi aspetti infelici e dolorosi della sua vita, molti dei quali trova impossibile riconsiderare senza un compagno di cui abbia fiducia e che gli fornisca sostegno, incoraggiamento, comprensione e che, nel caso, faccia da guida"
(J. Bowlby)

La terapia innesca un processo dove la trasformazione può svilupparsi nella reciprocità co-creata tra le persone.
In una realtà dove gli altri possono apparire estranei o incomprensibili, il sistema di allerta si attiva; ma quando c'è la possibilità di sentirsi accettati e compresi, l'esperienza cambia! Si può comunicare, si può uscire dalla solitudine.
La Psicoterapia diventa un luogo di condivisione dove la qualità degli scambi relazionali rendono affrontabili paure e dubbi, mancanze e dolori.
Si dà l'avvio ad un processo di maggior consapevolezza; diventa possibile mettere in atto nuove modalità di affrontare la vita, come protagonisti della propria trasformazione. La spinta al cambiamento dà la forza indispensabile per accettarsi e amarsi.

In che modo?

È un lavoro di integrazione: quando ci sono diverse esperienze più o meno traumatiche, o situazioni di disagio più o meno profonde, questo ciclo si altera, portando ad un blocco dello stato emotivo. La persona può esperire caos e confusione, oppure stati di profonda apatia, che si manifestano con stati d'umore altalenanti o di profondo disagio.
L'obiettivo è quello di ricreare la connessione tra pensieri, sensazioni ed azione, permettendo il contatto con queste parti, favorendo una situazione di maggiore consapevolezza e benessere.

Il lavoro è verbale e corporeo, si sposta sul "sentire", si focalizza sulla relazione, sul "qui ed ora", dove le dimensioni mente-corpo di cliente e terapeuta si incontrano per dare luogo all'aprirsi di risorse e nuove possibilità.
È un lavoro supportato da tecniche diverse, tra le quali: EMDR, Respirazione, Meditazioni.

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