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Dott.ssa Cristina Buccheri
Stress, Demenza, Alzheimer e Familiari, Roma (RM)

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"Stress da Assistenza"

Articolo pubblicato il 27 Novembre 2008.
L'articolo ""Stress da Assistenza"" tratta di: Burnout e Stress.

Ho lavorato per diversi anni in ambito sociale, occupandomi della demenza senile (in particolare della malattia di Alzheimer) e in generale della disabilità. Di conseguenza sono entrata in stretto contatto con le famiglie, le quali spesso diventano il più importante se non l'unico riferimento per la persona malata su un piano di assistenza fisica e psicologica.

Prendersi cura di una persona con una disabilità che sia fisica o psichica può essere un lavoro molto gravoso che a lungo andare può generare molto stress in chi lo fa.
Nella demenza senile come l'Alzheimer ad esempio, il cambiamento che la malattia porta nel carattere, nel comportamento e nelle funzioni cognitive della persona malata, unito alle difficoltà di comprensione e all'incapacità del malato di esprimere gratitudine, fa sì che il peso dell'assistenza aumenti. Inoltre quando il lavoro di cura è molto impegnativo e continuativo, come avviene nelle malattie degenerative o negli handicap conclamati, il familiare finisce spesso per dedicarsi completamente al malato, dimenticando se stesso e perdendo di vista la percezione delle sue energie che inevitabilmente, ad un certo punto, possono venire meno, generando stress.

Questo "esaurimento di energia" che chiamiamo stress si può manifestare attraverso sintomi fisici come il senso di fatica e l'insonnia; attraverso quelli psicologici come il senso di colpa, le alterazioni dell'umore, la scarsa fiducia in sé e l'irritabilità e le reazioni comportamentali come l'isolamento fino alla chiusura difensiva al dialogo.
Nella mia esperienza professionale ho osservato che le persone avvertono lo stress quando non riescono più a dedicarsi all'ammalato in modo tranquillo, a rispondere in modo positivo alle tante richieste che la situazione porta con sè, quando sono assorbite dalla cura del malato a tal punto da non riuscire a ritagliarsi un piccolo spazio per se stesse.
Alla luce di tutto il familiare deve porre attenzione ai tanti impegni che occupano la sua giornata e alla loro qualità.

In tal senso può essere utile acquisire piccole tecniche di gestione del tempo come la compilazione dell'agenda che permette, se compilata giornalmente di tutto ciò che si fa, di comprendere l'effettiva portata del carico assistenziale.
Se gli impegni che ruotano intorno al familiare malato sono molti e faticosi, può essere utile, la dove è possibile, delegare ad altri e/o aprirsi ai servizi che il territorio offre.

Inoltre al fine di non esaurire completamene le energie è importante imparare a fermarsi, fare una pausa per ricaricarsi: a volte può voler dire prendersi una vacanza, altre volte uscire con un amico o guardare la tv.
È importante imparare a ritagliare un po' di tempo per sé, anche perché il benessere della persona malata dipende molto spesso dal benessere della persona che si prende cura di essa.

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