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Articolo di psicologia: «Ansia adattiva ed ansia patologica»

L'ansia e i suoi possibili trattamenti

Articolo pubblicato il 21 Settembre 2011.
L'articolo "L'ansia e i suoi possibili trattamenti" tratta di: Disturbi d'Ansia e Psicologia Individuale (Adler).
Articolo scritto dalla Dott.ssa Stefania Manzini.

Che cos'è l'ansia
L'ansia è una risposta fisiologica ad una stimolazione interna o esterna ricevuta dal cervello. Essa fa parte del nostro bagaglio genetico ed ha una funzione adattiva: favorisce una più attenta selezione degli stimoli, permette all’individuo di riconoscere i segnali minacciosi e pericolosi e attiva in lui le risorse più adeguate per fronteggiare la situazione critica.
Esiste, pertanto, un'ansia buona, fisiologica e utile finalizzata a proteggerci dai rischi, a mantenere lo stato d’allerta e a migliorare le prestazioni.
Si parla invece di ansia patologica quando la risposta alle stimolazioni ambientali è eccessiva e immotivata; essa trae origine dall'inconscio e sfugge al controllo razionale.

Come si cura l'ansia

Il trattamento farmacologico contribuisce senz'altro ad una sostanziale riduzione dei sintomi, con il rischio però che con la sospensione del farmaco, essi si ripresentino con la medesima intensità.
Il trattamento psicologico prevede la Psicoterapia ovvero un trattamento finalizzato alla cura della sofferenza psichica.

Cura della sofferenza psichica. Essa è necessaria quando si ritiene che alla base dell'ansia, della depressione, dei sintomi psicosomatici vi siano conflitti e problemi personali irrisolti, difficoltà relazionali e sociali e problematiche relative alla propria immagine.

Ansia e Psicologia Individuale

Il sintomo è sofferenza ed è sempre indice del fatto che stiamo trascurando qualche nostro bisogno fondamentale.
La Psicologia Individuale di Adler non si propone di eliminare i sintomi nell'immediato del colloquio, bensì di aiutare il paziente a comprendere il come e il perché della sua sofferenza, a trovare nuove rappresentazioni di sé e degli altri e nuove soluzioni ai conflitti. Essa consiste in un lavoro di collaborazione a due che fa uso del colloquio, della parola e della riflessione ed è finalizzato a giungere alla comprensione di ciò che sta accadendo ed è causa del disagio.

Condizione indispensabile al trattamento è la strutturazione di un rapporto duale tra paziente e terapeuta basato sulla compartecipazione emotiva e sull'incoraggiamento; solo in seguito sarà possibile accedere alle tre fasi della Psicoterapia:

  • l'interpretazione
  • la comprensione
  • il cambiamento

Il terapeuta condurrà il paziente alla progressiva consapevolezza del significato profondo dei suoi movimenti mentali, guidandolo a una migliore conoscenza di sé e del suo stile di vita.
Questo modo di procedere determinerà in lui la consapevolezza del suo modo di percepire se stesso e gli altri, della sua modalità di porsi di fronte ai problemi della vita e delle sue strategie di evitamento degli ostacoli e favorirà in lui la presa di coscienza della loro erroneità e fallimentarietà.

Il ruolo del terapeuta adleriano, a questo punto, sarà quello di incoraggiare il paziente al cambiamento, assumendo nei suoi confronti un atteggiamento di apertura e di fiducia, finalizzato a sostenerlo nella strutturazione di un nuovo stile di vita, nella scelta di nuove mete e delle modalità per conseguirle. Grazie al rapporto di fiducia e di reciprocità con il terapeuta, i successi dell'incoraggiamento nella relazione terapeutica potranno poi essere facilmente portati fuori dal setting dal paziente e applicati al suo mondo reale.

L'individuo così rinnovato sarà in grado di elaborare nuovi progetti che sentirà propri e che comporteranno un'autorealizzazione non conflittuale con l'ambiente.

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