Articolo pubblicato il 24 Febbraio 2014.
L'articolo "Il Dubbio Patologico" tratta di: Disturbi d'Ansia, Disturbo d'Ansia Generalizzato e Terapia Strategica.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Daniela Ambrogio.
Vorrei dedicare questo articolo ad un problema psicologico con il quale mi confronto sempre più spesso nella pratica clinica, ovvero il Dubbio Patologico ed il suo trattamento dal punto di vista della Terapia Breve Strategica. Spesso arrivano nel mio studio pazienti che riportano un problema d'ansia costante, di una vera e propria agitazione continua.
Indagando, in prima seduta, può emergere in questi casi la costruzione di una trappola ben precisa della mente, il cui effetto può essere proprio l'ansia costante. Ma in cosa consiste esattamente questa trappola della mente?
Il dubbio patologico consiste in una serie di domande "scorrette", di tarli, ai quali l'individuo tenta attraverso un ragionamento logico-razionale di dare una risposta "corretta" per lui rassicurante, senza riuscire a trovarla però; questo perché per questo tipo di domande non esiste la risposta giusta e certa che possa sciogliere il dubbio: per tale ragione sono domande scorrette (es. "Come mi sentirò domani?". "E se vado al cinema, mi sentirò male?". "E se mi sentirò male cosa farò?").
Oppure, anche se la persona riesce a trovare una risposta che ritiene probabile, si sentirà rassicurata per un brevissimo tempo, ma poi rimetterà nuovamente in discussione la risposta trovata, ricominciando il circolo di domande-risposte-domande-risposte. Questo accade perché la tentata soluzione messa in atto, cioè la ricerca continua di risposte che sciolgano i dubbi, produce l'effetto paradossale di aumentare ancora di più il numero di alternative di risposte, di possibilità di domanda-risposta, alimentando ancora di più una vera e propria catena di dubbi. Come lo stesso Kant diceva: «Non esistono risposte corrette a domande scorrette».
Di fronte all'incertezza prodotta dal dubbio quindi, l'individuo cerca risposte per ottenere certezza e rassicurazione, ma più le cerca e più nutre il dubbio ossessivo. Ben presto la persona si ritrova bloccata come nelle sabbie mobili, vittima di una catena di dubbi e tentativi di risposte che generano nuovi dubbi che ricercano altre risposte, creando un vero e proprio loop della mente.
Il dubbio patologico può diventare un problema talmente invalidante da costringere spesso la persona a rimuginare per intere giornate sempre sulla stessa cosa, intrappolata in questo labirinto di domande-risposte.
Il dubbio patologico è una forma di disturbo ossessivo, sempre più frequente. Si può manifestare anche sotto forma di incapacità di scelta tra due opzioni abbastanza simili, laddove non c'è la scelta giusta in maniera evidente, per cui la persona si blocca elaborando continuamente vantaggi dell'una e svantaggi dell'altra, ma non riuscendo a giungere mai alla decisione definitiva senza dover tornare nuovamente indietro, entrando quindi in un labirinto di possibilità dal quale non riesce più ad uscire.
A questo proposito riporto spesso ai miei pazienti l'aneddoto dell'asino di Buridano che di fronte a due mucchi di fieno uguali e posti alla stessa distanza, non riuscendo a scegliere tra i due, morì di fame.
Al Centro di Terapia Strategica, dove mi sono formata e collaboro come terapeuta affiliato, così come per ogni altro problema psicologico, anche per il dubbio patologico è stato elaborato un protocollo di trattamento specifico.
Il Terapeuta Strategico guida il paziente ad interrompere il circolo vizioso di tentate soluzioni che mantengono il problema, imparando a bloccare le risposte rispetto ai dubbi, e superando in questo modo il problema in maniera definitiva ed in tempi relativamente brevi.
"Ognuno costruisce la realtà che poi subisce".
(A. Salvini)