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Articolo di psicologia: «Depressione: riconoscerla e affrontarla»

Ripartire dalla tristezza

Articolo pubblicato il 4 Marzo 2014.
L'articolo "Ripartire dalla tristezza" tratta di: Disturbi dell'Umore e Depressione.
Articolo scritto dal Dott. Giuseppe Ferrari.

La tristezza e i pensieri negativi che vi si associano sono gli elementi caratterizzanti gli stati depressivi.
La depressione è un disturbo molto diffuso, sembra infatti che ne soffra il 10-15% della popolazione; in particolare, è un disturbo due volte più comune nelle donne, anche se, per comprendere questo dato, è necessario tenere presente che le donne tendono a descrivere dettagliatamente, rispetto agli uomini, un numero maggiore di sintomi e questo può influenzare significativamente le statistiche. Una tale diffusione può far pensare che il disturbo sia abbastanza conosciuto, in realtà, molte persone che ne soffrono tendono a sottovalutarlo oppure non riconducono i sintomi che stanno vivendo al disturbo depressivo, preferendo usare termini diversi per definire la loro situazione.

La depressione include: umore depresso, sintomi cognitivi, comportamentali, fisici ed emotivi. Quando questi sintomi sono gravi, cronici od occorrono ripetutamente, possono interferire con le nostre relazioni personali, con il nostro lavoro e in generale con il benessere personale. Anche senza arrivare all’estremo di una sindrome depressiva, la tristezza è una condizione emotiva che causa estrema sofferenza in chi la sperimenta.

Si tratta di un'emozione paralizzante, che impedisce di guardare al futuro e di valorizzare le proprie risorse. Questo non significa che la tristezza sia una malattia, anzi, essa è un'emozione fondamentale per la nostra sopravvivenza. Tuttavia, esistono situazioni che, pur non essendo patologiche, si caratterizzano per una tristezza intensa e immotivata oppure persone che sperimentano con più frequenza stati di tristezza anche in assenza di eventi significativi. Dobbiamo considerare che chi, a seguito di episodi spiacevoli, rimane più a lungo nella condizione di tristezza, è più soggetto allo sviluppo di una vera e propria depressione.

La tristezza cronica porta inoltre con sé una maggiore probabilità statistica di sviluppare altre patologie importanti a livello somatico.
La tristezza impatta poi fortemente sullo sviluppo e sull'andamento delle nostre relazioni sociali.

È dunque importante riconoscere preventivamente i prodromi di una depressione al fine di prevenire l'insorgere di questa grave patologia.
La tristezza, dunque, non va eliminata dalla nostra vita, ma dovremmo essere in grado di recuperare un tono dell'umore più equilibrato anche a seguito di eventi particolarmente tristi. Per farlo è necessario non sfuggire agli eventi che possono potenzialmente causarci dolore e utilizzare alcuni semplici consigli spiegati più avanti nel capitolo.

Le persone colpite da depressione faticano, nei momenti più acuti della malattia, persino ad alzarsi dal letto: desiderano dormire continuamente per sfuggire ai pensieri negativi che li assillano e che non riescono a cacciare. Le normali attività che svolgiamo durante il giorno diventano montagne insormontabili per chi è affetto da questa malattia.
Il depresso non prova alcun interesse o piacere in alcuna attività e attua un pressoché completo ritiro dalla vita sociale. Diventa apatico e talvolta distaccato anche con i parenti e i familiari.

A volte tuttavia, non è facile accorgersi della malattia di una persona anche se questa è vicina a noi, un familiare ad esempio.
Alcuni depressi nascondono la natura e il peso del loro dolore.
Non sono rari casi tragici come i suicidi di persone i cui familiari non sospettavano che i propri cari fossero malati.

Il senso di morte che accompagna queste persone crea attorno a loro un alone che a volte attira le persone, ma che nella maggior parte dei casi allontana e spaventa.
La depressione è supportata da dispercezioni cognitive riguardo la visione del mondo, delle cose che accadono e di noi stessi.
Il depresso vede il mondo cupo, privo di senso e non trova alcuna motivazione progettuale o spinta verso il futuro. Anche il presente del depresso è caratterizzato da queste percezioni negative.

È abbastanza semplice svelare la falsità di queste percezioni nel qui e ora, e quindi mostrare come il lato negativo degli eventi è spesso minore o nullo rispetto alle positività e alle potenzialità che gli stessi presentano.
Il depresso deve in sostanza ripartire.

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