Articolo pubblicato il 6 Ottobre 2014.
L'articolo "Il corpo (e la mente) che vorremmo" tratta di: Benessere Psicologico e Movimento.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Annalisa Rausei.
Quasi tutti oggi si lamentano del proprio corpo, soprattutto le donne. Ma perché? Pochi sono quelli soddisfatti di sé, in genere c'è chi si ammazza di dieta e palestra, altri invece si fermano davanti allo specchio e inizia l'indagine, che scruta e seleziona i vari segmenti sottoposti a giudizio, in genere severissimo. "Questo rotolino qua, le gambe corte, le spalle grosse...". Ma qual è l'ideale che abbiamo in mente?
Non siamo forse condizionati da traguardi impossibili o improbabili da raggiungere, soprattutto nella vita che facciamo oggi? E una volta ottenuto saremmo felici o ci sarebbe altro da sistemare?
Il modo in cui guardiamo il nostro corpo e come lo giudichiamo dice molto del modo in cui trattiamo noi stessi, il nostro modo di essere.
"Vado bene? Sono troppo o poco?".
"Ah, se fossi così sì che le cose cambierebbero in meglio...".
E anche in questo caso: qual è l'obiettivo? È davvero raggiungibile?
Quello che voglio dire è che non è sbagliato occuparsi del proprio fisico, anzi. Soltanto spesso è antipatico il modo in cui lo facciamo, con foga, durezza e aria severa, come se tutto fosse da rifare. Noi non ci valorizziamo. La maggior parte del tempo la passiamo a giudicare ciò che non va, invece di far splendere ciò che c'è. Ed è per questo che le promesse che ci facciamo, di dieta o palestra, poi non durano, perché suonano come una punizione, auto-inflitta perché non siamo adeguati, non all'altezza.
Raggiungere il benessere psicologico. Sarebbe bello imparare a guardarci con più dolcezza e, piuttosto che sferrare giudizi chiederci serenamente cosa possiamo fare per raggiungere obiettivi plausibili, ovvero adatti alle nostre reali possibilità e desideri. E sarebbe bello farlo anche con ciò che siamo, col nostro carattere. Altrimenti rischiamo di riempire la testa di giudizi, doveri, mete ideali a cui tendere, che si tratti di corpo o mente, e finiamo per trattare noi stessi come oggetti sbagliati, inadatti e fuori misura.
Non esiste la perfezione, esistono le donne e gli uomini, che vivono una giornata piena: amano, piangono, sperano, corrono, organizzano, si arrabbiano e poi fanno pace. E, qualsiasi sia il cambiamento a cui tendiamo, diamoci il tempo e la serenità di raggiungerlo, non il giudizio o la svalutazione, quella serve proprio a poco.