Articolo pubblicato il 23 Marzo 2015.
L'articolo "Il Training Autogeno" tratta di: Training Autogeno.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Federica Parri.
Il Training Autogeno (TA) è una tecnica di rilassamento psico-corporeo, nata dal Dr. Johannes H. Schultz (Medico Psichiatra), agli inizi del 1900, e dalle osservazioni che Oskar Vogt e Sigismund Freud avevano fatto nel corso dei loro studi sull'ipnotismo. Entrambi avevano constatato che soggetti forniti di cultura e di buone capacità critiche erano in grado di indurre in se stessi uno stato di calma e perciò di realizzare un'autoipnosi.
Chi è capace di calarsi in questo mondo dentro di sé è anche capace di darsi delle direttive, che dal momento che sono autoimposte e ripetute possono durare nel tempo, cosa che non succede con l'ipnosi classica.
Basata su alcuni semplici esercizi di respirazione, tale tecnica parte dalla convinzione che mente e corpo non siano due entità separate, ma al contrario che insieme concorrano al benessere globale dell'individuo, influenzandosi reciprocamente.
Se sono stressato o ansioso, con molta probabilità il mio corpo registrerà questo mio malessere, così come se avverto un dolore fisico, il mio umore ne sarà probabilmente condizionato. Gli esercizi di TA obbligano a stare concentrati sul presente, sentire le modificazioni somatiche sensoriali che il corpo ci propone, in reazione alle nostre richieste.
Training significa "allenamento", Autogeno "che si genera da sé".
Ciò significa che la persona che si approccia all'apprendimento di tale tecnica, gradualmente diviene in grado di sperimentare calma interiore e rilassamento in piena autonomia, alleviando nel quotidiano disagi psicosomatici di vario tipo, emancipandosi dai primi indispensabili momenti di allenamento insieme all'esperto.
La persona apprende così: «una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva, particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare progressivamente al realizzarsi di spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell'attività cardiaca e polmonare, dell'equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza» (L. Peresson).
Nello specifico, il TA è utile per:
Gli esercizi si dividono in due grandi gruppi, quelli del ciclo inferiore che pongono maggiore attenzione sul corpo e quelli del ciclo superiore in cui invece si pone maggiore attenzione alla mente.
Gli esercizi del ciclo inferiore - pesantezza, calore, cuore, respiro, plesso solare, fronte - servono per fronteggiare:
Mentre gli esercizi del ciclo superiore - immagini, colori, oggetti, vissuti etc. - sono basate sulle tecniche seguenti:
Il TA ci invita a tenere il controllo per poi perderlo, ad avere un modo di fare non giudicante, ad abbandonare la fretta di raggiungere l'obiettivo dell'esercizio.
Mollare il nostro io controllante, per poterci abbandonare e lasciarci andare con serenità.
Il corpo deve acquisire consapevolezza di sé e per farlo deve contare su una certa ritualità, che renderà più semplice ed efficace il lavoro.
Inoltre la disciplina, come quella usata per affinare un talento, serve ad aumentare giorno dopo giorno il nostro equilibrio interno e ci aiuta a superare le difficoltà che incontreremo nello svolgere gli esercizi.
La durata degli esercizi, quando dobbiamo imparare la tecnica, varia da 15 a 45 minuti al giorno. È consigliato di ripetere gli esercizi appresi 3 volte al giorno (mattina, pomeriggio e sera), possibilmente sempre alla stessa ora, in un luogo dove sappiamo che non si verrà disturbati e che consideriamo comodo e sicuro.
Vedere immagini, sia con l'ausilio di foto che con l'immaginazione, potenzia la nostra capacità di focalizzazione, perché ci allena e ci abitua a raggiungere quello che vogliamo. Pare che addirittura la visualizzazione di esercizi al pianoforte o al violino vada a stuzzicare la muscolatura e la sincronizzazione come se vi fosse davvero un movimento.
La conseguenza è che chi vuole guarire da una malattia o realizzare un progetto o chi si propone di cambiare i propri comportamenti, magari per smettere di fumare o per essere più calmo e tranquillo, può aiutarsi visualizzando se stesso mentre ha raggiunto lo scopo.
Vederci ci aiuta a ridisegnare dentro di noi la nostra immagine e questo ci spinge a comportarci in modo coerente con quell'immagine.
Nel TA la visualizzazione permette di convogliare la spinta e l'energia delle nostre emozioni, verso quanto richiesto dagli esercizi.
Questo, per estensione ci insegnerà in breve a diventare molto più focalizzati sugli obiettivi e le mete che saremo in grado di darci.
Se una cosa risulta irraggiungibile di sicuro non faremo nulla per realizzarla; ma vederla e visualizzarla ce la farà percepire e costruire in un modo sempre più fattibile, allora metteremo in ballo tutte le nostre energie per raggiungere e far avverare il nostro sogno.
Le visualizzazioni ci aiutano anche a raggiungere prima e meglio le percezioni somatiche, questo accade perché la memoria senziente (quella che raccoglie i ricordi delle sensazioni che ha provato) è in funzione sin da prima della nascita e registra quello che un individuo sente o ha sentito. Visualizzare un paesaggio (una spiaggia, un bosco o un campo innevato) riesce a trasportarci in quel luogo, il corpo assapora le sensazioni che gli vengono dall'immagine vera o finta che si trova davanti e ci invia un feedback, una risposta biologica derivata dall'attivazione del sistema nervoso parasimpatico, in reazione all'immagine che abbiamo davanti gli occhi.
Le visualizzazioni nel TA si basano sull'assunto scientifico che attraverso l'immaginazione, opportunamente stimolata e allenata, il corpo abbia le stesse reazioni fisiche che ha nella realtà.
Il nostro cervello non discrimina tra realtà e fantasia, per questo allenare l'immaginazione e la capacità di visualizzazione è così importante.