Articolo pubblicato il 5 Giugno 2015.
L'articolo "Il Dolore Cronico. La mente può curarci" tratta di: Terapia Cognitivo Comportamentale e EMDR.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Vera Blasutti.
"Il dolore è ancor più dolore se tace".
(G. Pascoli)
Il dolore è, secondo la IASP (International Association for the Study of Pain) e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), «un'esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a un danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno».
In particolare il dolore cronico è un dolore che persiste oltre i tempi ragionevoli di guarigione (3 mesi o più), determinando una scarsa qualità di vita, evitamenti, umore basso...
Esempi di dolore cronico sono la fibromialgia e le cefalee.
La persona che ne soffre sente di essere molto limitata e di non poter più accedere alla vita di un tempo, sviluppando un forte senso di impotenza.
Secondo Joanne Dahl e Tobias Lundgren, «il dolore cronico, se glielo concedete, può prendere il sopravvento nel giardino della vostra vita, come un'erbaccia infestante. Oppure no».
Questo significa che non siamo impotenti di fronte al dolore, che possiamo recuperare una qualità di vita gratificante, e che la mente può essere il più potente farmaco contro il dolore.
L'intensità e la qualità del dolore sono modulati dallo stato mentale del momento.
La percezione del dolore è influenzata da fattori emotivi e cognitivi: quali sono i nostri pensieri, le nostre paure, su cosa focalizziamo la nostra attenzione, che aspettative abbiamo, quali ricordi di eventi dolorosi passati conserviamo...
Si vengono a creare così circoli viziosi dolore/paura del dolore.
La paura ci rende più sensibili al dolore, sia fisico che psicologico, amplificandone la percezione.
Il nostro sistema nervoso permette di ottenere analgesia (assenza di dolore in risposta a stimoli solitamente dolorosi), tuttavia se per qualche motivo ciò non avviene si possono utilizzare tre modalità di intervento:
Il risultato migliore si ottiene quando questi tre tipi di terapia del dolore vengono integrati.
È quindi importante trovare professionisti competenti, ciascuno per la sua parte, che svolgo un lavoro in stretta collaborazione.
Il mio approccio prevede l'integrazione di due metodi psicoterapeutici molto efficaci: la Terapia Cognitivo-Comportamentale e l'EMDR (tecnica per l'elaborazione dei traumi).
Un percorso di Terapia Cognitivo-Comportamentale per il dolore cronico prevede:
Per quanto riguarda la tecnica psicoterapica EMDR, esiste un protocollo elaborato nello specifico per il trattamento del dolore.
EMDR deriva dall'inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing che significa: desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.
Con questo tipo di approccio non si considerano solo i sintomi attuali, ma la storia del dolore e i traumi collegati all'insorgenza e allo sviluppo del sintomo o della malattia.
Vengono insegnate tecniche di gestione del dolore abbinate alla stimolazione bilaterale (ad esempio i movimenti oculari) e vengono elaborati gli eventi traumatici identificati durante la fase di valutazione.