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Articolo di psicologia: «Fobie e Terapia Cognitivo Comportamentale»

Il trattamento delle fobie con l'utilizzo della realtà virtuale

Articolo pubblicato il 13 Novembre 2015.
L'articolo "Il trattamento delle fobie con l'utilizzo della realtà virtuale" tratta di: Fobie e Terapia Cognitivo Comportamentale.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Gladys Bounous.

Negli ultimi anni dello scorso secolo sono andati in crescendo le ricerche e gli articoli scientifici volti a dimostrare l'efficacia della realtà virtuale (virtual reality o VR) in Psicoterapia.
Con il passare del tempo gli ambienti di realtà virtuale sono arrivati nei primi Studi di Psicoterapia, fornendo un valido aiuto al professionista per il trattamento di alcuni disturbi psicologici, come:

  • fobie,
  • disturbi d'ansia,
  • disturbo post-traumatico da stress,
  • disturbi alimentari,
  • disturbi sessuali.

La realtà virtuale (VR) nasce come strumento capace di superare alcuni ostacoli della Terapia Cognitivo-Comportamentale standard, soprattutto nei programmi di lavoro basati sulla tecnica dell'esposizione in vivo.
L'utilizzo di queste apparecchiature rappresenta dunque una valida integrazione ai protocolli standard della CBT (Cognitive Behavioral Therapy).

Ad oggi sono ancora pochi i Terapeuti che si avvalgono di questi strumenti, ma può essere interessante scoprire i vantaggi per il paziente che decide di intraprendere un percorso di Experiential Cognitive Therapy (ECT), come la definì Giuseppe Riva nel 1999.

Il paziente comodamente seduto sulla poltrona dello Studio, indossando degli speciali occhiali collegati a un computer, vivrà in modo assolutamente realistico alcune situazioni potenzialmente problematiche per lui.
Nell'ambiente simulato, a differenza della realtà, le variabili sono sotto controllo del Terapeuta che potrà, in ogni momento, decidere di aumentare o diminuire il livello di esposizione in base al grado di disagio percepito dal paziente.

L'ambiente virtuale diventa una sorta di palestra in cui il paziente, guidato dal Terapeuta, inizia a esplorare, provare sentimenti, immaginare, rielaborare pensieri in ottica di superamento di un disagio specifico.
Dal punto di vista cerebrale, questa esperienza virtuale viene elaborata dal nostro cervello al pari di una esperienza reale e quindi l'ambiente simulato diventa fonte di conoscenza e apprendimento.

Nel Centro presso cui lavoro abbiamo iniziato a proporre dei protocolli per il trattamento di alcune fobie specifiche:

  • l'aracnofobia (la paura dei ragni),
  • l'aerofobia (la paura di volare) in aereo.

I normali protocolli cognitivo-comportamentali vengono dunque arricchiti da queste esperienze virtuali che sono, a detta degli utenti, fortemente realistici e attivanti emotivamente. In alcuni programmi a nostra disposizione il paziente può interagire con l'ambiente, aumentando così la sensazione di essere attivo e presente nella realtà che sta vivendo.

In pratica, è possibile ricreare in Studio delle esperienze che sarebbero estremamente difficili da ricreare se non con l'immaginazione.
A differenza delle tecniche immaginative, gli scenari VR offrono al paziente e al Terapeuta un maggior controllo dell'esperienza, mantenendo le medesime reazioni ed emozioni di fronte allo stimolo.

Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come la Psicoterapia assistita mediante la VR consenta di ottenere risultati efficaci come e in tempi inferiori rispetto ai protocolli classici di intervento CBT standard (Cognitive Behavioral Therapy, Terapia Cognitivo Comportamentale).

I protocolli di lavoro sono strutturati su percorsi di 8-10 incontri con cadenza settimanale (nelle prime fasi) e quindicinali (in conclusione di percorso).
Il costo al paziente rimane il medesimo di una sessione di Psicoterapia classica quindi, in estrema sintesi, questa modalità di lavoro risulta estremamente vantaggiosa.

Per avere ulteriori informazioni in merito potete contattarmi direttamente oppure approfondire l'argomento con la bibliografia riportata.

Bibliografia
  • Botella C., Villa H., Garcia-Palacios A., Quero S., Banos R.M., Alcaniz M. (2006), The use of VR in the treatment of panic disorders and agoraphobia, in Riva G., Botella C., Legeron P., Optale G. (Eds.), Cybertherapy: Internet and Virtual Reality as Assessment and Rehabilitation. Tools for Clinical Psychology and Neuroscience, Amsterdam: IOS Press. Riva, G. (2005). Virtual Reality in Psychotherapy: Review, "CyberPsychology & Behavior", 8(3), 220-240
  • Riva G., "Psicologia dei Nuovi Media", Il Mulino, Bologna, 2008
  • Riva G., Virtual Environments in Neuroscience, in "IEEE Transactions on Informations Technology in Biomedecine", 2, 4, 1998, pp. 275-281
  • Riva G., Bacchetta M., Baruffi M., Molinari E. (2001), Virtual Reality-Based Multidimensional Therapy for the Treatment of Body Image Disturbances in Obesity: A Controlled Study, "CyberPsychology & Behavior", 4(4), 511-526
  • Riva G., Bacchetta M., Baruffi M., Rinaldi S., Molinari E. (1999), Virtual reality based experiential cognitive treatment of anorexia nervosa, "Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry", 30(3), 221-230
  • Rothbaum B.O., Hodges L.F., Kooper R., Opdyke D., Williford J.S., North M. (1995), Effectiveness of computer-generated (virtual reality) graded exposure in the treatment of acrophobia, in "American Journal of Psychiatry", Apr; 152(4):26-8
  • Vincelli F., Riva G., Virtual reality: a new tool for panic disorder therapy, "Expert Review of Neurotherapeutics" 2 (3), (2002), pp. 89-95
  • Vincelli F., Riva G. (2007), La Realtà Virtuale come supporto alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, in Vincelli F., Riva G., Molinari E. (Eds.), "La realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia", pp. 67-92. Milano: McGraw-Hill
  • Wiederhold B.K., Wiederhold M.D. (2001), Virtual reality technology in the treatment of anxiety disorders, in M. Akay, A. Marsh (Eds.), "La realtà virtuale in psicologia clinica. Nuovi percorsi di intervento nel disturbo di panico con agorafobia", "Information Technologies in Medicine", Vol. 2 (Chapter 2), London: John Wiley & Sons

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