Articolo pubblicato il 10 Aprile 2017.
L'articolo "Terapia cognitivo comportamentale e Schema Therapy nel trattamento della depressione" tratta di: Depressione e Terapia Cognitivo Comportamentale.
Articolo scritto dal Centro di Psicoterapia Cognitiva Integrata Psy:i Lecce.
La depressione è una malattia che si caratterizza per intense e persistenti emozioni di tristezza e una perdita di interesse verso attività normalmente piacevoli.
Può accompagnarsi ad una incapacità di svolgere le normali attività quotidiane, perdita di energia, cambiamenti nei ritmi del sonno (dormire di più o di meno), cambiamenti nell'appetito (mangiare di più o di meno), ansia, scarsa concentrazione, indecisione, irrequietezza, senso di inutilità, senso di colpa o di disperazione, comportamenti autolesionistici o pensieri suicidari.
A ciò va aggiunto il fatto che la depressione può avere gravi ripercussioni anche sulla salute fisica, aumentando il rischio di alcune malattie, come quelle cardiovascolari (OMS, 2016).
È un disturbo psicologico purtroppo molto diffuso (stime recenti ipotizzano un incremento del 50% tra il 2009 e il 2013) e trasversale a tutte le fasce di età.
Nonostante sia una patologia sempre più diffusa e dagli alti costi economici e sociali, la depressione può essere curata con efficaci interventi di tipo psicologico oltre che farmacologico. Le linee guida internazionali (NICE, 2009), infatti, sottolineano l'utilità della Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) per la gestione e cura della malattia.
La Terapia Cognitivo Comportamentale è una forma di intervento relativamente recente, che utilizza appunto strategie cognitive (centrate, cioè, sulla modificazione del sistema di pensieri e credenze disfunzionali) e comportamentali (centrate sul cambiamento di comportamenti disadattivi) per la risoluzione dei problemi psicologici.
Nello specifico, il trattamento TCC della depressione postula l'esistenza di pensieri negativi su se stessi, il mondo e il futuro come triade responsabile dello sviluppo e del mantenimento della patologia stessa.
In maniera piuttosto semplicistica e sintetica, uno degli scopi dell'intervento cognitivo è la modificazione/sostituzione degli schemi di pensiero disfunzionali con altri più realistici e meno catastrofici; mentre strategie come la Riattivazione Comportamentale (anch'essa riconosciuta dalle linee guida come intervento cardine) vengono utilizzate soprattutto all'inizio del trattamento per spezzare uno dei circoli viziosi che vede l'inattività e il restringimento degli interessi di vita allo stesso tempo come causa e conseguenza del peggioramento dei sintomi depressivi.
Partendo dalla TCC standard si sono sviluppati negli ultimi anni una serie di interventi integrati. Tra questi la Schema Therapy (ST) si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di pazienti con disturbi di personalità, ma anche con disturbi d'ansia e dell'umore.
La Schema Therapy è una forma di psicoterapia sviluppata da J. Young che unisce i principi della Terapia Cognitivo Comportamentale ad elementi della Terapia della Gestalt, della Teoria dell'Attaccamento e della Psicologia Costruttivista. Il razionale di questo intervento si fonda sul concetto di schema maladattivo precoce: un sistema di emozioni, ricordi, sensazioni, pensieri che nasce durante l'infanzia, a causa del non soddisfacimento di alcuni bisogni fondamentali (come il bisogno di amore, protezione, accettazione, autonomia, ecc.) e che continua a strutturarsi durante il corso di tutta la vita. Sarebbero appunto questi schemi, secondo io modello, i responsabili della messa in atto di comportamenti e agiti disfunzionali.
Così come è avvenuto – e avviene ancora - per la TCC, la ricerca mira a valutare l'efficacia della ST con lo scopo di fornirle un robusto supporto scientifico. Ciò è facilmente comprensibile alla luce della sempre maggior diffusione - anche in ambito psicologico - delle terapie evidence based.
Nello specifico, studi recenti hanno proprio testato gli effetti di interventi ST per il trattamento di persone con depressione cronica.
I risultati di due studi su singolo caso condotti da Arntz e coll. nel 2014 e 2016 hanno dimostrato, malgrado i limiti dovuti all'esiguità del campione, l'efficacia della Schema Therapy nel ridurre notevolmente la sintomatologia depressiva.
Ancora, in uno studio del 2013 di Carter e coll. sono state confrontate Schema Therapy e TCC per il trattamento della depressione, dimostrando come le due forme di terapia siano equivalenti negli esiti e suggerendo come la ST possa essere una valida alternativa alla Terapia Cognitiva standard.
Concludendo, nonostante i risultati positivi, queste ricerche rappresentano un punto di partenza ed un incoraggiamento a proseguire lungo la strada dello studio e della ricerca. Molto ancora si può fare al fine di elaborare progetti di intervento il più adeguati e innovativi possibile per la cura di questa patologia.
Tuttavia, sebbene la depressione sia una malattia grave, invalidante, tendente alla cronicizzazione che non dovrebbe mai essere sottovalutata, le terapie oggi a disposizione permettono di curarla e prevenirla efficacemente.>