Articolo pubblicato il 4 Marzo 2019.
L'articolo "Rabbia cronica: origini, cause e probabili soluzioni" tratta di: Rabbia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Morena Romano.
Capita a tutti di arrabbiarsi, è naturale provare rabbia in occasione di eventi avversi o situazioni che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi, micro o macro che siano.
Esistono tuttavia persone che si arrabbiano più frequentemente e in maniera sproporzionata rispetto all'evento avverso, sono persone che definiremmo irascibili, o, con un termine più colloquiale, "fumantini".
Quali sono le caratteristiche di queste persone e soprattutto cosa fare quando questa rabbia diventa egodistonica, ossia causa di disagio ed invalidante fino a compromettere rapporti sociali, affettivi e lavorativi?
Iniziamo con il rispondere alla prima domanda definendo la rabbia come un'emozione avente una forte valenza funzionale: essa, infatti, è fondamentalmente difensiva, in quanto ci da la possibilità di creare le condizioni per mettere in atto comportamenti fisiologici di attacco o fuga di fronte a situazioni potenzialmente o idealmente minacciose.
È un'emozione, pertanto, viscerale e innata, che la civiltà, l'educazione e la norma sociale ha via via contestualizzato e ricondotto a modalità maggiormente orientate alla razionalizzazione dei comportamenti, privilegiando il confronto verbale e lo scambio di opinioni rispetto alla messa in atto di comportamenti e azioni aggressive.
Questa reazione, tuttavia, può diventare persistente e reiterata, perdendo il carattere transitorio e situazionale che le spetta. In tal caso l'individuo che la sperimenta tende ad arrabbiarsi in maniera feroce di fronte ad ogni stimolo ansiogeno e contrario.
Le persone che sperimentano rabbia cronica presentano di frequente caratteristiche di insicurezza emotiva, mancanza di riferimenti positivi e alta suscettibilità al giudizio altrui. Per questo si arrabbiano sempre: per affrontare, esorcizzare e allontanare da sé la paura del rifiuto e del non riconoscimento, del non amore.
Rabbia e paura sono emozioni che si controbilanciano e si compensano: più abbiamo paura, più alta è la possibilità di relazionarci con il mondo esterno con rabbia, incontrollata e incontrollabile. Tale rabbia nasce da moventi sovente inconsci e non direttamente correlati con l'evento che incorre nel qui ed ora. Questa, infatti, è l'altra peculiarità della rabbia cronica: il suo tradurre, traghettare nell'attualità del presente moventi e cause legate a situazioni vissute nel passato, soprattutto nella primissima infanzia, che hanno originato emozioni negative quali paura, angoscia e inadeguatezza e che ora vengono ri-sperimentate nel tentativo illusorio di riuscire a gestirle e affrontarle.
Ciò significa che se proviamo ad esempio forte rabbia per non essere riusciti a portare a termine un compito alla perfezione, con tutta probabilità ci stiamo difendendo da vissuti di inadeguatezza determinati da esperienze di giudizio invalidante, colpa e anaffettività. Se in un altro caso, ci arrabbiamo molto quando un qualsiasi ostacolo si frappone fra noi e i nostri obiettivi probabilmente abbiamo nel nostro bagaglio emotivo ed esperienziale vissuti di ingiustizia subita e mancato riconoscimento della propria individualità.
Ovviamente questi sono solo esempi a carattere esplicativo di come esperienze vissute possano sedimentarsi nell'inconscio e, senza che ce ne rendiamo conto, agire sul nostro comportamento nel presente provocando disagio e malessere. È necessario pertanto riuscire ad elaborare tali esperienze passate, svincolandosi da esse e disinvestendo le energie che in esse sono intrappolate.
Guardandoci dentro e prendendo sempre più consapevolezza dei nostri vissuti originati da situazioni in cui abbiamo sperimentato ingiustizia, frustrazione, delusione, potremmo liberarci dalla rabbia cronica e imparare a rispondere in maniera più funzionale e produttiva agli eventi avversi.