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Articolo di psicologia: «Il sostegno psicologico per l'infertilità e la fecondazione assistita»

Il supporto psicologico nell'infertilità

Articolo pubblicato il 2 Ottobre 2019.
L'articolo "Il supporto psicologico nell'infertilità" tratta di: Sostegno Psicologico, Infertilità e Fecondazione Assistita.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Morena Romano.

La ricerca di una gravidanza e la nascita di un figlio non sempre avviene in maniera facile e lineare come si può pensare. Spesso – anzi, sempre più spesso, a tutt'oggi - molte coppie non riescono a procreare e il concepimento atteso e sperato dopo la presa di decisione di ampliare la famiglia non si palesa, creando un'altalena di emozioni, attesa-speranza-delusione che diviene sempre più frustrante fino alla diagnosi che delinea il quadro medico.
Normalmente, dopo 12 mesi di tentativi di procreare senza esito positivo, la coppia viene inviata ad ulteriori accertamenti e, in caso di problematiche, ai Centri di fecondazione assistita.

Rispetto alla diagnosi si possono identificare due casi distinti:

  • l'infertilità. Si manifesta quando vi è incapacità di portare a termine una gravidanza e/o quando, dopo 12/18 mesi di rapporti sessuali non protetti, non vi è stato concepimento;
  • la sterilità. Si manifesta quando uno dei due partner o entrambi sono affetti da condizione medica che impedisce il concepimento.

Per quanto riguarda le cause possiamo identificare:

  • fattori maschili. Prevalentemente cause genetiche, cause endocrine come disfunzioni ormonali, cause seminali acquisite prodotte da varicocele, traumi o infezioni o congenite, e così via;
  • fattori femminili. Cause endocrine come anovularietà, policistosi ovarica, disordini mestruali, obesità o eccessiva magrezza, difetti anatomici mal formativi congeniti come malformazioni uterine, difetti anatomici acquisiti come infezioni, endometriosi, ridotta riserva ovarica, e così via.

Ovviamente le cause possono essere molteplici e quelle sopracitate sono solo alcune di quelle possibili.

Infine, esiste una certa quota di casi di infertilità - circa il 15% - cosiddetta idiopatica, ossia senza cause apparenti e la cui origine viene pertanto imputata allo stress e a fattori psicologici.

Secondo l'ultima relazione al Parlamento sul tema della procreazione assistita (Agosto 2019), nell'anno 2017 sono state trattate oltre 78 mila coppie con tecniche di fecondazione assistita con quasi 98 mila cicli, sono nati circa 14 mila bambini e il trend è in crescita.
Ma quale può essere il supporto psicologico fornito alle coppie che non riescono ad avere figli? E quello fornito a chi affronta un percorso di procreazione assistita?

Possiamo dire innanzitutto che è veramente importante potersi affidare ad un supporto psicologico per elaborare e accettare la propria condizione, che può essere accompagnata da sentimenti di colpa, inadeguatezza, vergogna e paura.
Tali sentimenti sono del tutto normali, ma possono comunque compromettere l'equilibrio psicofisico individuale e il rapporto di coppia, pertanto è necessario che siano resi coscienti e oggettivizzati, cioè resi come dati di fatto per essere superati: non c'è nessuna colpa dietro all'infertilità, un uomo e una donna che non riescono ad avere figli non sono sbagliati o meno validi, una coppia non è meno "famiglia" se non riesce ad avere figli.

In seconda battuta, un percorso di supporto psicologico può aiutare l'individuo o la coppia ad affrontare le emozioni talvolta travolgenti che accompagnano inevitabilmente le procedure mediche di fecondazione assistita, procedure invasive, in alcuni casi dolorose e prolungate o addirittura inefficaci o improduttive per lungo tempo.

Infine, il percorso può promuovere un'adeguata gestione dello stress e favorire l'elaborazione di complessi e vissuti emotivi che ostacolano (in quei casi di infertilità idiopatica) il concepimento e la gravidanza.
Tali complessi riguardano fondamentalmente il significato inconscio che assume il divenire madre e padre, in relazione in particolar modo al proprio vissuto di figlio/a, al proprio legame con la madre e il padre, alla personale risposta alle richieste e pressioni sociali e, infine, al proprio modo di vivere i contenuti emotivi legati ai temi della dipendenza/indipendenza, che inevitabilmente una gravidanza e una nuova vita mettono/rimettono in gioco con una risonanza emotivo/affettiva elevatissima.

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