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Dott. Gabriele Defrancesco
Tipi di Terapia: i professionisti della psiche, Bassano del Grappa (VI) - Vicenza (VI)

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I professionisti della psiche: come e perché

Articolo pubblicato il 10 Gennaio 2020.
L'articolo "I professionisti della psiche: come e perché" tratta di: Tipi di terapia.

Oggigiorno si sente molto parlare di Psicologia e delle sue applicazioni: giornali, mass-media, conferenze, internet, danno sempre più risalto ad argomenti e professionisti del settore, ma non sempre è stato così.
Ogni epoca storica porta con sé i propri vantaggi ed i propri disagi.
I primi Psicoanalisti furono medici che con nuovi strumenti si occuparono delle conseguenze psichiche che l'allora quadro sociale e familiare - regolato da rigide regole educative e da moralismo esagerato - poteva creare.

Solo in tempi più recenti la Psicologia si è distinta (e nettamente) dal mondo della Medicina ed ha acquisito una propria autonomia operativa e scientifica. Il paziente cessa di essere un "malato" e diviene uno dei due interlocutori di un rapporto che viene chiamato "relazione di aiuto".

I disagi psicologici più frequenti del nostro tempo sono di natura diversa: vorrei citare la vita frenetica, il bisogno imperativo di emergere e di affermarsi, le relazioni interpersonali, il confronto con se stessi ed i propri reali obiettivi, i lutti, le difficoltà di lavoro, i rapporti di coppia, la sessualità disfunzionale, tutti elementi potenzialmente cause di stress, ansia e depressione.
Per fare fronte a queste e ad altre richieste esistono alcune figure professionali in ambito psicologico.

Lo Psicologo è un laureato in Psicologia che dopo la laurea ha davanti a sé diverse prospettive di lavoro: dalle aziende dove può occuparsi ad esempio di personale, statistica e formazione, dalle strutture sanitarie pubbliche dove in settori diversi si occupa di disagi particolari come le tossicodipendenze oppure di assistenza in settori particolari, dalla pubblica istruzione come insegnante di sostegno o Psicologo scolastico, alla pratica clinica nel privato e nel pubblico ed alla libera professione, alla Psicologia delle emergenze, all'età evolutiva, etc.
Solo alcuni Psicologi diventano Psicologi clinici, ossia specializzati nell'intervento sul disagio psichico e relazionale dell'individuo, che sia il bambino, l'adolescente o l'adulto.

Lo Psicoanalista è uno Psicologo o un Medico che, dopo una adeguata formazione specifica, attua l'analisi personale del paziente, convenzionalmente secondo il metodo elaborato da Sigmund Freud e i suoi diretti seguaci ed interpreti.

Lo Psichiatra è un laureato in Medicina e Chirurgia che, dopo la Specializzazione in Psichiatria, opera in strutture pubbliche e private con strumenti di tipo diagnostico, farmacologico e medico, talvolta di tipo psicoanalitico o psicoterapeutico. I casi gravi, o psicotici, sono solitamente di sua esclusiva competenza.

La figura dello Psicoterapeuta è centrale nell' ottica di un approccio professionale alle varie forme di disagio. Egli è uno Psicologo (talvolta un Medico) che, dopo una formazione post laurea di almeno quattro anni - che la legge prescrive debbano includere una terapia personale e didattica -, ha diritto all'iscrizione nell'apposito Albo Professionale Nazionale.
Assieme alla figura dello Psicanalista, lo Psicoterapeuta deve aver prima sperimentato su di sé gli strumenti terapeutici che poi userà sul cliente. Io faccio sempre l'esempio della guida alpina, che solo dopo aver effettuato più volte un'ascensione per conto proprio o con suoi colleghi è poi pronta ad accompagnare sullo stesso itinerario chi vi si accosta per la prima volta.

La parola "Psicoterapeuta" è formata da "psiche" (anima) e da "terapia" (curare, guarire).
Ed in effetti se per "anima" - o, al maschile, animo - intendiamo l'energia, l'umore, la disponibilità e il piacere di vivere, possiamo ben comprendere come essi siano fattori determinanti per la qualità della vita e come, qualora mancanti, siano da "curare" nel senso di riappropriarsene.
Un retaggio medioevale da chiarire è quello secondo cui a doversi occupare della propria salute emotiva, relazionale, affettiva e sessuale - i reali ambiti di intervento della psicoterapia - siano i "malati di mente" o i "deboli". In realtà rivolgersi al professionista della psiche è un atto di coraggio: è la voglia di mettersi in discussione, di riconoscere una difficoltà e la capacità di saper chiedere aiuto. E, infine, la determinazione di voler investire sul proprio futuro.

Il disagio esistenziale parte attraverso ansia, stress e depressione, i quali, però, sono solo i sintomi di un malessere più profondo che coinvolge la persona con le proprie scelte, le proprie aspirazioni, le proprie delusioni e soprattutto le proprie relazioni interpersonali.

La persona desidera un cambiamento, ma è di solito concentrata sulle cause esterne che le creano il disagio, senza essere però consapevole del proprio mondo interiore e dei propri sentimenti.

Talvolta il cliente chiede esplicitamente di poter lavorare sui propri aspetti psicologico-relazionali, il che facilita un po' il nostro lavoro.
Spesso accade, invece, che la persona porti un sintomo fisico (asma, ansia, angoscia, depressione, insonnia, bulimia, contratture atraumatiche, dipendenze, mal di testa, ecc.) che né il medico, gli esami clinici più diversi e nemmeno la medicina naturale sono riusciti ad eliminare.
In realtà ogni sintomo ha una propria genesi e una propria storia anche dal punto di vista psicologico e, come "ultima spiaggia", alla fine, esausti e sfiduciati, anche questi ultimi arrivano dallo Psicoterapeuta.
La guarigione o soluzione del problema è sempre indiretta e due persone che presentano eventualmente lo stesso sintomo, possono avere cause e strumenti terapeutici per nulla simili fra loro.
L'ansia cessa quando la causa emotiva sottostante viene risolta (di solito ha quasi sempre a che fare con le relazioni), la depressione si risolve quando i lutti vengono elaborati, il mal di stomaco termina quando si comincia a "digerire" in maniera diversa l'ambiente in cui si vive e lavora, e così via.
Le sedute terapeutiche non sono "pillole" che eliminano un sintomo; sono invece mirate ad un movimento nel processo di evoluzione della personalità, dallo stato di rigidità alla flessibilità, dall'immobilità al divenire, attraverso la relazione fra due persone: il terapeuta e il cliente.

La guarigione in Psicoterapia non comporta, quindi, il raggiungimento di un modo di essere fermo ed immutabile, ma la capacità di rispondere in modo nuovo, articolato e creativo alle esperienze della vita; in questo diamo massima importanza agli status di indipendenza ed autonomia nel rispetto degli obiettivi personali, dei contesti ambientali e sociali e dei bisogni affettivo-relazionali.

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