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Articolo di psicologia: «Ansia, panico, paura e attacchi fobici»

I Disturbi d'Ansia

Articolo pubblicato il 29 Maggio 2012.
L'articolo "I Disturbi d'Ansia" tratta di: Disturbi d'Ansia e Attacchi di Panico.

Solitamente pensiamo all'ansia come a una condizione fisica di malessere e disagio. Eppure lo stato ansiogeno è un'esperienza fondamentale di preparazione psicofisica, utile ad affrontare una prestazione od un pericolo in corso. L'ansia consiste in uno stato d'attivazione che incontriamo durante il lavoro, lo sport e in generale nelle prestazioni in cui temiamo d'incorrere in un esito spiacevole.

Viene considerata disturbo quando la sua manifestazione appare irragionevole ed ingiustificata (fobie, ossessioni, compulsioni) oppure si manifesta in modo parossistico, slegata da qualsiasi stimolo (attacco di panico). L'ansia può essere un sentimento di apprensione diffusa, generalizzata alla maggior parte del tempo. Ci si sente in preda a un continuo senso d'irrequietezza, affaticati e incapaci a dedicarsi tranquillamente alle proprie occupazioni.

A lungo andare questa condizione può condurre a irritabilità ed a un'insofferenza generalizzata rispetto la vita. D'altra parte l'ansia può manifestarsi in maniera estremamente intensa, come durante un attacco di panico. In prima battuta può essere vissuta come un'anomalia fisica, un malfunzionamento cardiaco, in quanto la tachicardia, la sudorazione e il sentirsi venir meno, al limite dello svenimento, impressionano gravemente.
Ma, scagionate problematiche fisiche attraverso gli opportuni controlli, il ripetersi dell'attacco si configura chiaramente come un'esperienza essenzialmente emotiva.

La paura, il senso di terrore che l'accompagna, ne rende la manifestazione particolarmente invalidante. Di conseguenza possono nascere preoccupazioni persistenti che possa ricomparire. Potrà accadere che iluoghi e le circostanze in cui si è manifestato siano evitati per timore.

Attacchi fobici. Una comune reazione di terrore viene riportata durante gli attacchi fobici. Descritti come il sentimento di un pericolo imminente e incoercibile, le fobie risultano essere reazioni di paura irrazionali, in quanto lo stimolo o la circostanza non ne giustificano la presenza. Nonostante i tentativi di comprenderne il senso, di vincerla con la forza di volontà o di sviscerarne le implicazioni, la fobia mantiene la sua natura enigmatica.

Comprensibili risultano essere invece le reazioni a esperienze traumatiche, le quali sono rivissute frequentemente, impegnando la persona in un'estenuante preparazione per poterle riaffrontare. Qualcosa di simile viene sperimentato laddove la persona si senta letteralmente assediata, o meglio ossessionata, da pensieri, impulsi o immagini mentali.
La natura traumatica di tali persistenze è dato dal loro carattere, vissuto come estremamente intrusivo e inappropriato. Come per altre situazioni, quanto soprascritto concerne la forza espressiva del sintomo capace di catturare l'attenzione dell'interessato, distogliendolo da una visione più ampia, che gli permetta di integrare tale manifestazione nella sua storia personale.

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