Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2013.
L'articolo "Il sostegno alla famiglia" tratta di: La Famiglia e Figli e Rapporto di Coppia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Marzia Calvanelli.
La nascita di un bambino rappresenta un momento di grande importanza, ancor più se si tratta del primo figlio, perché segna il passaggio dalla coppia alla famiglia. Se pensiamo al sistema familiare come a qualcosa di dinamico, in continua evoluzione, sicuramente questa fase della vita della famiglia è tra le più significative e comporta notevoli cambiamenti.
Transizione al ruolo di genitore. Uno degli aspetti più importanti è la transizione al ruolo di genitore: diventare madre e padre è un passaggio importante della propria vita che si carica di grandi emozioni positive, ma a volte anche di dubbi e perplessità. Quando si pensa ad una donna tradizionalmente si associa ad essa l'istinto materno, come se si trattasse di qualcosa di innato presente in ogni donna, una sorta di destino biologico, come scrive Giuseppe Maiolo (2000).
Lo stereotipo culturale del ruolo di madre è legato in modo indissolubile ai compiti di cura, e dalla madre ci si aspetta sempre amorevolezza, disponibilità. A questo proposito è illuminante il contributo di Concita De Gregorio che scrive: «Cosa sia una "buona madre" lo decidono gli altri.
Il coro. Lo sguardo che approva e rimprovera. Quelli che sanno sempre cosa si fa e cosa no... Quelli che dicono "è la natura, è così": devi avere pazienza, assecondare i ritmi, provare tenerezza, dedicarti» (C. De Gregorio, 2008)
Sentimenti della madre. Ma nella madre, soprattutto quando ha appena avuto un bambino, i sentimenti che si avvicendano sono molteplici e comprendono anche smarrimento, inquietudine, senso di inadeguatezza.
Una delle preoccupazioni maggiori della madre, subito dopo il rientro a casa dall'ospedale, può essere legata alla capacità di comprendere le esigenze del bambino e quindi di offrire la risposta adeguata, ad esempio quando piange e non si riesce a farlo smettere, quando non si attacca al seno per mangiare ecc.
Sentimenti del padre. Anche i papà possono trovare alcune difficoltà, legate ad un senso di estraneità e di esclusione dal rapporto così speciale che si crea tra madre e bambino. Negli ultimi tempi, i profondi cambiamenti della società hanno coinvolto inevitabilmente il menage familiare.
Le donne hanno cominciato a essere sempre più impegnate fuori casa e ciò ha comportato la necessità di ridistribuire i compiti del quotidiano.
Cambiamento nel ruolo paterno. Questo ha determinato un significativo cambiamento nel ruolo paterno, che in passato aveva contorni ben definiti. La sua era la funzione del provider, ovvero di chi si occupa di provvedere alle necessità economiche della famiglia; entrava più tardi nella vita del figlio, aiutandolo nello sviluppo della socialità e nel rispetto delle regole.
Oggi sta, per certi versi, ancora cercando una nuova identità.
Cambiamenti nella famiglia. Per quanto riguarda la struttura della famiglia - quella allargata - in passato vedeva la convivenza di più nuclei familiari sotto lo stesso tetto e permetteva, quindi, di sperimentare attivamente le pratiche di accudimento del bambino fin dalle prime fasi della crescita.
I cambiamenti che hanno investito la famiglia negli ultimi decenni, invece, vedono sempre più spesso i nuovi nuclei familiari isolati. La costituzione della famiglia è di tipo nucleare, cioè per lo più formata da un padre, una madre e uno o più figli. In questo tipo di struttura familiare i neogenitori possono sentirsi soli e impreparati ad affrontare un compito così impegnativo e carico di aspettative come quello di genitore.
Sostegno alla genitorialità. Da queste considerazioni si evince l'importanza per le famiglie di trovare spazi di supporto nella comunità, dove possano condividere le proprie esperienze con altre persone che ugualmente le vivono, con il sostegno di professionisti preparati. Spesso tali opportunità sono costituite dai corsi post parto o da altri percorsi di sostegno alla genitorialità, dove entrambi i genitori possono trovare una continuità nell'esperienza di accoglienza dei propri vissuti che hanno sperimentato durante la gravidanza e i primi giorni di degenza dopo il parto.
Questi percorsi sono funzionali alla condivisione e al confronto di esperienze comuni, in un ambiente non giudicante perché composto da persone che vivono o hanno vissuto gli stessi dubbi, perché coinvolti in questo impegnativo e straordinario cammino: la crescita dei propri figli.