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Articolo di psicologia: «Crisi e Disoccupazione»

Lavoro che manca... identità in crisi

Articolo pubblicato il 12 Luglio 2013.
L'articolo "Lavoro che manca... identità in crisi" tratta di: Autostima, Disturbi d'Ansia, Depressione e Disturbi Somatoformi.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Vera Blasutti.

Il lavoro è uno dei capisaldi della nostra vita: ci permette non solo di avere una sicurezza economica, ma ci dà anche sicurezze di tipo emotivo e psicologico, ci dà uno status, un ruolo, una scansione del tempo (quotidiano, settimanale, mensile).

Il nostro equilibrio psicologico è quindi collegato anche al lavoro: essere disoccupati, perdere il proprio lavoro o vivere in una situazione lavorativa precaria, stressante e complessa determina un elevato livello di stress e sofferenza psicologica. Non avere un lavoro significa inoltre, per molte persone, non poter accedere alla realizzazione di bisogni personali e quindi una minore soddisfazione personale.

Nella piramide dei bisogni di Abraham Harold Maslow (Psicologo Umanista) il bisogno di autorealizzazione è quello più elevato.

... e le chiamano opportunità

Mi è capitato di recente di leggere articoli su alcune riviste riguardo alle nuove opportunità di lavoro o visualizzare in internet la lista dei corsi per disoccupati (promossi, ad es., dal Fondo Sociale Europeo).
Mi sono messa nei panni di una persona disoccupata e di fronte alla terminologia proposta mi sono sentita smarrita.

Chi ha chiaro di cosa si occupano queste figure professionali?

  • Sales and marketing manager,
  • Network specialist,
  • Sales executive,
  • Assistant manager for sales,
  • Esperto internazionalizzazione imprese artistiche e vendita online prodotti.

«Solo per capire di che si tratta bisogna avere una laurea in lingue straniere!», commenta qualcuno.
Viene chiesta molta esperienza, formazione, sempre maggiore specializzazione. Ma, se chi cerca lavoro avesse tutte queste caratteristiche, forse non sarebbe disoccupato...

Senza lavoro... i sintomi del malessere

Le persone che non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro sperimentano:

  • stress,
  • sintomi ansioso-depressivi,
  • umore instabile,
  • disturbi psicosomatici (mal di testa, gastrite...) e somatoformi,
  • rabbia,
  • calo dell'autostima e senso di impotenza,
  • basso senso di controllo,
  • bassa aspettativa di trovare lavoro,
  • ritiro sociale,
  • aumentato arousal (iperattivazione).

In alcune situazioni si possono instaurare disturbi del comportamento (ad es. dipendenza da sostanze, shopping compulsivo) o sintomi depressivi gravi, fino a pensieri o tentativi di suicidio.

Senza lavoro... che fare?

La difficile situazione politica ed economica complica parecchio la ricerca del lavoro: le persone spesso non possono aspirare al "lavoro dei sogni" o a quello per cui hanno studiato per lungo tempo, ma devono accontentarsi di mansioni diverse. Oppure devono essere disposte a cambiare città o addirittura nazione per potersi realizzare a livello professionale.
Cosa fare dunque per non darsi per vinti?

Scrivere un curriculum
Esistono molti siti internet che permettono una stesura guidata del curriculum in formato europeo, per renderlo maggiormente efficace.
Il curriculum può essere un utile biglietto da visita, deve essere accattivante (e, ovviamente, veritiero).

"Studiare" il territorio
Conoscere le aziende ed i servizi del territorio può offrire spunti utili per capire dove cercare lavoro o cosa offrire.

Rendersi visibili
Tramite internet è possibile accedere e registrarsi a molti siti sia nazionali che locali in cui cercare lavoro. È sicuramente utile iscriversi a un'agenzia di lavoro interinale e inserire in rete annunci offrendo la propria professionalità.
Molte persone inviano il curriculum via mail alle aziende e non ricevono alcuna risposta... allora si scoraggiano e lasciano perdere.
Quello che invece può risultare utile è non fermarsi al primo invio, ma contattare l'azienda anche telefonicamente o recandosi di persona e chiedendo del responsabile del personale, per capire se è possibile effettuare un colloquio, insomma mostrarsi motivati e farsi conoscere in qualche modo.
Un'azienda riceve centinaia di curriculum al giorno, ma quante persone in cerca di lavoro conosce realmente?
È importante dal mio punto di vista non fermarsi al solo mezzo informatico.

Il colloquio di lavoro è comunque un'opportunità
Un colloquio che non sfocia in un'offerta di occupazione è comunque un'opportunità perché ci permette di capire:

  • cosa cerca quell'azienda,
  • come funziona un colloquio di selezione,
  • i nostri punti di forza e le nostre lacune nell'affrontare e gestire questo tipo di situazioni.

Inoltre, chi si occupa della selezione del personale potrebbe darci qualche consiglio utile per la nostra ricerca di lavoro.

Essere flessibili e curiosi
È necessario che le persone siano flessibili e si sappiano adattare.
La formazione dev'essere costante e non si può pensare di trovare un lavoro "per la vita".

Mantenersi attivi
Svolgere piccoli lavoretti e semplici mansioni che permettano di avere delle soddisfazioni quotidiane e una simbolica remunerazione (ad es. lavori di volantinaggio).
Se proprio non si riesce ad accedere al mondo del lavoro, almeno inserirsi in un circuito di volontariato, coltivare un hobby o praticare uno sport in modo da mantenersi attivi, conservare le proprie abilità, sentirsi utili e risultare inseriti in una rete sociale che può dare supporto.

Evitare di...

  • Stare tutto il giorno a casa o, peggio, a letto.
    È importantissimo avere stimoli che permettano di mantenere un umore abbastanza positivo!
  • Darsi per vinti e perdere ogni contatto col mondo del lavoro.
Il ruolo dello psicologo

Lo psicologo psicoterapeuta può offrire:

  • sostegno, comprensione, ascolto,
  • lavorare per migliorare l'autostima e incrementare le risorse della persona,
  • accompagnarla nella stesura del curriculum e nel potenziamento delle abilità, necessarie per affrontare colloqui di selezione e inserirsi nel mondo del lavoro,
  • sostenere l'umore e la motivazione,
  • sviluppare abilità di problem solving,
  • utilizzare tecniche cognitive per non entrare nel tunnel di pensieri negativi.

Se stai passando un periodo di disoccupazione e ti riconosci in quello che hai letto ricorda che gestire da soli queste situazioni è difficile e un aiuto professionale può permettere di uscire dai sentimenti di solitudine, impotenza, fallimento e da un modo di pensare che può portare alla depressione.
Quindi prima si affronta la situazione e meglio è.

Ma se non ho soldi per vivere come faccio a pagarmi lo psicologo?

Nell'ultimo periodo sempre più è necessario applicare il proprio tariffario con una certa flessibilità.
Anche la Regione Veneto e l'Ordine degli Psicologi hanno messo a punto delle iniziative in tal senso, consultabili sui rispettivi siti internet.

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