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Articolo di psicologia: «Psicologia, counseling, psicoterapia e sostegno psicologico»

La paura di rivolgersi al professionista "psi"

Articolo pubblicato il 30 Maggio 2014.
L'articolo "La paura di rivolgersi al professionista "psi"" tratta di: Sostegno Psicologico e Tipi di terapia.
Articolo scritto dal Dott. Antonio Floriani.

Resistenze comuni in chi sta pensando di chiedere aiuto

Molte persone si trovano ad attraversare momenti di difficoltà, spesso per questioni che identificano chiaramente (sentimentali, economiche, lavorative, familiari, ecc.), a volte senza coglierne pienamente la causa.
Di fatto, però, tali situazioni si prolungano spesso nel tempo, compromettendo la qualità di vita del soggetto fino a minarla profondamente.
Nella mia esperienza sono questi i casi in cui più frequentemente ci si rivolge a un professionista dell'area "psi" per la prima volta. Chi invece ha già avuto esperienze positive con uno psicologo o uno psicoterapeuta, si rivolge generalmente quando il problema è appena iniziato o, addirittura, quando determinate circostanze lo portano ad immaginare il riproporsi di situazioni emozionalmente difficili da gestire se non addirittura invalidanti.

Ma come si entra, nel concreto, in contatto con un professionista "psi"? Se una volta il primo contatto col professionista era di tipo telefonico, la diffusione della tecnologia fa sì che oggi, oltre alla telefonata tradizionale, vi siano una più ampia gamma di sistemi: posta elettronica, social network, siti dedicati. Sempre secondo la mia esperienza, è il passaparola tra pazienti rimasti soddisfatti del rapporto con il professionista, a permettere ad altre persone di "concedersi" di contattare lo psicoterapeuta; e poi sicuramente c'è internet, con la possibilità da parte dei pazienti di visionare curricula, foto e specializzazioni del professionista.

La persona fa così richiesta di un primo colloquio che avviene in seguito ad appuntamento con il professionista.
Verrà ricevuta all'interno di uno studio, in un incontro a quattrocchi, in cui le verrà chiesto di indicare i motivi per cui si è rivolta al professionista.
Verrà quindi aiutata a focalizzare, in base alle priorità, i bisogni e le verranno infine chieste le aspettative rispetto all'aiuto professionale richiesto.

Durante il primo colloquio, il professionista procederà ad analizzare la domanda, darà delle risposte alla persona o, se lo riterrà, proporrà motivandola l'intervento più idoneo (counselling piuttosto che psicoterapia o ancora una consulenza specialistica) indicando modalità, tempi e costi.
La persona verrà infine invitata a riflettere su quanto emerso dal colloquio e, se lo riterrà, a ricontattare il professionista o la struttura a cui si è rivolta per fissare un successivo appuntamento.

Esiste ancora molta confusione sulle figure dell'area "psi": lo psicologo, lo psicoterapeuta, lo psicanalista, lo psichiatra ed in generale a riguardo di tutti gli specialisti che si occupano "della mente".
Ma cosa distingue, di fatto, una consulenza psicologica da una psicoterapia?

Consulenza psicologica e psicoterapia

Per consulenza psicologica (o counseling) si intende un intervento di aiuto caratterizzato dall'ascolto, che garantisce una visione obiettiva dal punto di vista emotivo in quanto realizzato da un soggetto terzo, non direttamente coinvolto nel problema, ovvero il professionista.
Esso è rivolto a chi sta vivendo un momento di difficoltà per situazioni contingenti o eventi stressogeni legati alla quotidianità, che incidono negativamente sulla qualità di vita. L'espressione dei propri vissuti favorisce l'individuazione delle risorse personali, anche attraverso l'utilizzo di strategie idonee al superamento del disagio.

La psicoterapia è una vera e propria forma di cura, quindi maggiormente strutturata rispetto alla precedente, volta alla soluzione dei problemi attraverso un percorso che prevede il superamento della sofferenza psicologica e il cambiamento dei processi dai quali essa dipende.
Infatti il malessere o lo stile di vita che creano il disagio sono spesso connotati da sintomi e difficoltà nell'affrontare le situazioni (personali, familiari, di coppia, lavorative, nelle relazioni), per i quali il professionista psicoterapeuta (medico o psicologo specializzato in psicoterapia) adotta tecniche e strumenti, quali il colloquio psicologico e la relazione terapeutica.

Se rivolgersi a un terapeuta crea ancora tentennamenti tra molti, sta fortunatamente sfumando sempre più l'idea che a rivolgersi allo "psi" siano persone deboli, problematiche, malate.
Sono soprattutto le ultime generazioni a dimostrarlo, essendo spesso proprio i giovani e giovanissimi (a volte minorenni) a chiedere di poter avere un contatto con un professionista di questo tipo.

Chi lavora da tempo in questo settore conosce bene le difficoltà, le perplessità e a volte l'imbarazzo di chi si rivolge a un professionista per chiedere aiuto, col timore di essere giudicato.
L'esperienza e le caratteristiche personali del professionista sono fondamentali nell'instaurare un clima empatico tra questo e il paziente, in un dialogo volto prevalentemente all'ascolto, in un clima non giudicante.

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