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Articolo di psicologia: «Terapia e Disturbo Post Traumatico da Stress»

La ferita dell'anima: il trauma

Articolo pubblicato il 29 Gennaio 2015.
L'articolo "La ferita dell'anima: il trauma" tratta di: Disturbo Post Traumatico da Stress e Tipi di terapia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Valentina Ferrarelli.

La genesi di una personalità patologica si può spiegare attraverso una semplice metafora.
Per semplicità possiamo paragonare ogni esperienza di vita a una moneta, per cui la personalità di ognuno di noi è costituita da una serie di monete. Una vita ideale, priva di traumi, consisterà in una pila di monete, tutte una sopra l'altra, tanto che l'intera pila possa stare perfettamente diritta.

Una personalità vittima di traumi avrà la propria pila di monete deviata da una o più monete difettose, anche se le monete successive saranno perfette. Le storture cambiano l'equilibrio e la direzione della pila. Chiaramente più in basso si trova la moneta difettosa, quindi più il trauma è antico, tanto più è maggiore il suo effetto sulla stabilità e sull'equilibrio definitivo della pila, quindi della personalità.

Che cos'è un trauma psicologico

Per comprendere cosa si intende per trauma psicologico possiamo riferirci all'etimologia della parola, dal greco "ferita"; dunque il trauma psicologico può essere definito come una "ferita dell'anima".

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) parla di "avvenimenti al di fuori della comune esperienza umana", definendoli come "un insieme di stressor che causerebbero a quasi tutte le persone sintomi significativi di disagio".

Lo stress traumatogeno si può definire in base alla presenza delle seguenti caratteristiche:

  • La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con uno o più eventi che hanno implicato rischio della vita o morte reale, gravi lesioni e/o minaccia all'integrità fisica propria o altrui.
  • La risposta del soggetto ha comportato una paura intensa oppure sentimenti di impotenza e/o di orrore.

In base all'esperienza bisogna dire che non si possono considerare solo questi due criteri, è anche necessario tener conto delle diverse modalità individuali che entrano in gioco nell'interpretazione degli eventi stessi.

La stessa situazione stressante potrebbe non essere traumatica per tutti, e numerosi studi hanno dimostrato che accanto alla violenza dell'evento, deve essere considerata la vulnerabilità individuale. Ad esempio eventi come: terremoti, guerre, vedere un'altra persona ferita o uccisa in un incidente o in un'aggressione, reale minaccia alla vita o all'incolumità fisica (incidenti stradali), aggressione personale violenta (come abuso sessuale, rapina, scippo), rapimento, tortura, essere tenuti in ostaggio, diagnosi di gravi malattie, soddisfano pienamente i due criteri sopra elencati.

Possono presentarsi anche altre situazioni (come la grave malattia di un famigliare), forti umiliazioni, che non sono necessariamente "al di fuori dell'abituale esperienza umana" ma possono rappresentare un evento traumatico per la persona.
Non è facile definire la natura di un trauma psicologico poiché gli individui reagiscono in modo diverso allo stesso evento stressante.

Le risposte subito dopo uno di questi eventi possono essere diverse e variare dal completo recupero e ritorno a una vita normale in breve tempo, fino alle reazioni più gravi che impediscono di tornare a vivere la propria vita normalmente e a sviluppare un vero e proprio Disturbo da Stress Post-Traumatico.

Sintomi post traumatici

Alcuni sintomi che possono presentarsi successivamente all'evento traumatico. La risposta della persona all'evento deve comprendere paura intensa e la sensazione di essere inerme e senza via di fuga.

Le situazioni traumatiche possono essere rivissute dal soggetto attraverso:

  • ricordi spiacevoli, ricorrenti e intrusivi, che comprendono pensieri, percezioni o immagini;
  • sogni penosi che si riferiscono alla situazione traumatica;
  • sensazioni di rivivere l'esperienza, con illusioni, allucinazioni, flashback, senso di colpa e difficoltà di concentrazione.

Inoltre tali soggetti possono evitare luoghi, attività, persone che possono rievocare reminiscenze del trauma e possono manifestare difficoltà a ricordare qualche aspetto importante dell'evento passato.

Dopo l'esposizione all'evento traumatico, la persona può presentare "anestesia emozionale" ovvero una riduzione della propria reattività al mondo esterno: diminuzione dell'interesse o della partecipazione ad attività precedentemente piacevoli o gradite, sentimenti di distacco, diminuita capacità di provare emozioni.

Sono frequenti anche difficoltà ad addormentarsi, sintomi d'ansia e di irritabilità, senso di nausea, tachicardia, paura di stare da soli.

Che cosa fare a seguito di un'esperienza traumatica

Sicuramente avere una persona di fiducia con cui parlare delle proprie sensazioni e dei propri pensieri può essere utile; è importante sapere che se si provano forti emozioni è del tutto normale e comprensibile; inoltre darsi il tempo necessario per recuperare le proprie energie.

Se ci si accorge che non si riesce a tornare alla vita di tutti i giorni e il "passato continua ad essere presente", bisogna maturare l'idea di ricorrere all'aiuto di un professionista: chiedere aiuto è il primo passo per cominciare a prendersi cura di sé e ogni tipo di ritardo significherebbe ignorare il problema.

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