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Articolo di psicologia: «Ipnosi e Ipnoterapia, Disturbi d'Ansia, Attacchi di Panico»

Vincere gli attacchi di panico con l'autoipnosi

Articolo pubblicato il 12 Marzo 2018.
L'articolo "Vincere gli attacchi di panico con l'autoipnosi" tratta di: Disturbi d'Ansia, Attacchi di Panico e Ipnosi e Ipnoterapia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Enrica Des Dorides.

Cosa è l'ansia?

L'Ansia è un'emozione associata a un atteggiamento di attesa di un evento indefinito e non immediato considerato spiacevole. Comporta uno stato d'animo di tensione. Il senso di minaccia si attiva, anche se non c'è un pericolo imminente, con l'anticipazione di un ipotetico danno o di una perdita riguardante la propria sfera personale.
È una risposta adattiva a fronte di uno stimolo percepito come minaccioso o pericoloso.
La Paura è un'emozione utile alla sopravvivenza: segnala un pericolo e invita a mettersi in salvo. Comporta la coscienza del danno. È legata a un oggetto o a una situazione noti. Si attiva per minacce imminenti e percepite.

Quante persone ne soffrono? Due milioni e mezzo di italiani soffrono di ansia. Le indagini sulla popolazione generale hanno documentato come oltre un soggetto su cinque possa andare incontro ad un qualche disturbo d'ansia nell'arco della vita.

L'ansia è donna?
Si, il gentil sesso è più vulnerabile all'ansia e agli attacchi di panico. Il 70% della popolazione che soffre di ansia è donna. La prevalenza femminile è di 2-3 donne ogni uomo. Questo dato sembra legato a elementi biologici, ambientali e psicologici. L'influenza ormonale è responsabile di un diverso assetto del sistema della serotonina nella donna e questo potrebbe portare a una maggiore "sensibilità", oltre alla responsabilità che la donna sente di essere una brava professionista e una buona moglie e madre.

Quali sono i fattori che possono far insorgere ansia?

La crisi economica è sicuramente una nuova fonte di stress e ansia. Il periodo di instabilità e incertezza dovuta al lungo periodo di crisi si ripercuote sulla salute psicologica degli Italiani che sono sempre più ansiosi. Il quadro disarmante emerge dallo studio dell'Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico.
Anche lo Stress urbano è stato individuato come un fattore costante nella vita quotidiana, al punto da poter portare all'insorgere del disturbo di ansia e panico in un numero crescente di individui. Chi vive nei grandi centri urbani è sottoposto, dunque, a un numero maggiore di stimoli legati all'ansia.

Ma Ansia e panico non risparmiano nemmeno bambini e adolescenti: la scuola e lo sport rappresentano per loro le maggiori fonti di preoccupazione con possibilità di sviluppare incubi notturni, ansia acuta e il rifiuto di andare a scuola, perché vissuta come un contesto minaccioso. L'ansia sociale nei piccoli li porta a isolarsi dal gruppo per la paura di non essere interessanti o poco graditi.

Cos'è l'attacco di panico?

L'attacco di panico è un periodo di paura o di disagio molto intenso, caratterizzato da un inizio improvviso, a volte imprevedibile, che raggiunge il picco nel giro di 10 minuti o meno. È accompagnato da sintomi somatici e cognitivi. Anche se non c'è un pericolo reale, la persona prova un senso di catastrofe imminente che la spinge ad allontanarsi. Il singolo episodio può evolvere in un vero e proprio disturbo di panico perché il soggetto sperimenta la "paura della paura". La persona si trova rapidamente invischiata in un circolo vizioso e comincia a soffrire anche di "agorafobia", ovvero l'ansia relativa all'essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto. La caratteristica essenziale del Disturbo di Panico è la presenza di attacchi di panico ricorrenti, inaspettati, seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro attacco di panico.
L'attacco di panico comporta una serie di reazioni mentali e somatiche talmente intense e rapide che sembra impossibile poterle identificare e analizzare.

Diversi approcci psicologici hanno studiato i meccanismi di insorgenza e di mantenimento di questo disturbo fornendo concettualizzazioni utili per la terapia.
Secondo il modello cognitivo del panico elaborato da Clark (1986) esiste una successione di avvenimenti che in sequenza circolare portano a sviluppare l'attacco di panico. Quando uno stimolo o un segnale innocuo viene percepito come minaccioso, si attiva uno stato ansioso che conduce all'insorgenza di sintomi somatici. L'interpretazione catastrofica di tali sensazioni determina un innalzamento ulteriore del livello di ansia, dando l'errata conferma che le conseguenze temute si stanno verificando. Più la persona si allarma, più si acuisce l'intensità dei sintomi. Si tratta di un vero e proprio circolo vizioso in cui l'individuo può restare intrappolato e che culmina con l'attacco di panico. È importante ricordarsi che è solo paura. È spiacevole ma dura poco. La paura è un'emozione. Come tutte le emozioni anche la paura defluisce se non la tratteniamo. Inoltre noi non siamo solo paura. In noi ci sono anche il coraggio, la forza, la calma che ci portano a riprendere il controllo emotivo attraverso ragionamenti razionali e il contatto con la realtà.

Quali sono i sintomi dell'attacco di panico?
La paura è un'emozione che si sente nel corpo sotto forma di svariati sintomi e sensazioni spiacevoli. Se non riconosciamo questi segnali come paura ci spaventiamo ancora di più perché non sappiamo che cosa ci sta succedendo e magari pensiamo a qualche evento tragico come la morte imminente o la perdita della salute mentale. La paura si può manifestare con sintomi fisici e cognitivi. Ogni persona può sperimentare uno o più sintomi a seconda delle proprie caratteristiche personali.

Sintomi corporei

  • Sensazione di soffocamento o dispnea
  • Tachicardia, palpitazioni (o cardiopalmo)
  • Dolore o fastidio al petto
  • Aumento della frequenza respiratoria
  • Sudorazione o mani fredde e bagnate
  • Parestesie (sensazione di torpore o formicolio)
  • Bocca asciutta
  • Nausea, diarrea o altri disturbi addominali
  • Vampate di calore o brividi
  • "Nodo" alla gola
  • Tremori
  • Vertigini
  • Tensioni muscolari
  • Facile affaticabilità
  • Agitazione motoria, incapacità di stare fermi
  • Disturbi visivi
  • Sensazione di sbandamento, instabilità, testa leggera o svenimento

Sintomi cognitivi

  • Difficoltà di concentrazione
  • Difficoltà a rilassarsi
  • Difficoltà a addormentarsi o ad avere un sonno sereno
  • Sensazione di nervosismo
  • Tendenza all'irritabilità
  • Atteggiamento apprensivo
  • Risposte di allarme esagerate
  • Paura di morire
  • Paura di perdere il controllo
  • Paura di non riuscire ad affrontare le situazioni
  • Sensazione di irrealtà o di essere distaccati da se stessi

Si può soffrire di attacchi di panico anche se non si hanno problemi?
La prima causa scatenante è l'ansia. Gli attacchi di panico sono più frequenti di solito in periodi stressanti. Fattori precipitanti possono essere alcuni eventi della vita, non necessariamente negativi, anche se non inducono necessariamente un attacco di panico. Tra quelli riferiti più di frequente figurano situazioni in cui ci potremmo sentire impreparati, come ad esempio una promozione sul lavoro, la malattia o la scomparsa di una persona significativa, la convivenza o il matrimonio, la separazione, problemi lavorativi e finanziari, l'essere vittima di una forma di violenza. Non è raro il caso di chi per mesi si è occupato di un malato soffocando il proprio disagio che poi emerge in modo prorompente, in modo da doversi fermare e occupare di sé. A livello più profondo il conflitto spesso si gioca tra il desiderio di autonomia che fa paura e il bisogno di dipendenza che crea costrizione.

Quando un disturbo diventa clinico?
Il limite fra la normalità e patologia va rintracciato nell'impatto che le emozioni di ansia e panico hanno sulla qualità della vita della persona. Se il disagio è tale da impedire una buona qualità della vita ad esempio impedisce al soggetto di andare a lavorare, di uscire di casa, di esprimersi e di realizzarsi, si tratta di un'ansia patologica. Chi viene colpito per la prima volta da un attacco di panico ne resta comprensibilmente spaventato. Comincia a sviluppare evitamenti, cioè rinuncia a qualsiasi cosa che possa costituire una minaccia per paura di stare male: es. viaggi, treno, aereo, cinema, ristorante, vacanze, luoghi affollati ecc. "La paura dell'attacco di panico" modifica le abitudini della persona fino ad annullarne l'autonomia. Il soggetto per fare qualsiasi cosa: andare al supermercato, guidare, andare a cena fuori, ecc. ha bisogno di essere accompagnata. Il disturbo da attacco di panico, quindi, si ripercuote pesantemente sullo stile di vita e sul sistema relazionale della persona che ne soffre fintanto che non impara a rassicurarsi e rinforzarsi affrontando le proprie paure e le situazioni che prima evitava.

Come si cura il disturbo da attacchi di panico?

Non bisogna vergognarsi e temere di rivolgersi a un professionista quando si soffre di ansia. Spesso il fai da te non funziona. Si può imparare a gestire le proprie emozioni per contenere l'ansia e lo stress a livelli gestibili.

La forma di Psicoterapia che, stando alla ricerca scientifica, sembra essere particolarmente efficace nella cura dell'ansia in generale e degli attacchi di panico con o senza agorafobia è la Terapia Cognitivo-Comportamentale. La persona può diventare consapevole delle modalità di pensiero disfuzionali e trasformarli assumendo uno stile di pensiero più potenziante, attuando strategie di comportamento più funzionali per la cura, imparando a riportarsi in equilibrio spezzando i circoli viziosi del disturbo.

Per quanto riguarda la cura farmacologica dell'agorafobia e degli attacchi di panico, vengono impiegati fondamentalmente due tipi di farmaci: antidepressivi e benzodiazepine, a volte utilizzati in associazione.
Nelle forme lievi la prescrizione di ansiolitici può essere sufficiente inizialmente come cura degli attacchi di panico finché la persona non impara a riequilibrare i propri stati emotivi. È bene ricordare che la prescrizione dei farmaci è sempre di competenza del medico. È raccomandabile associare comunque al trattamento farmacologico sempre una forma breve di psicoterapia utile al paziente per comprendere il significato personale dei sintomi.

Il metodo IPNOMIND per il riequilibrio interiore

Quando si perde la bussola, il controllo delle emozioni ci sfugge di mano. Non è facile capire come riportarsi in una condizione di tranquillità emotiva e di padronanza mentale. Vengono a mancare l'orientamento e la capacità di agire con lucidità. Il pensiero e le emozioni si spostano in più direzioni di cui non si ha consapevolezza.
Per vincere ansia stress e panico il metodo IpnoMind propone un approccio integrato cognitivo e ipnotico.
Ipno è il dio del sonno nella mitologia greca, mind in inglese significa mente. L'associazione delle due parole codifica un metodo di autocentratura che passa attraverso un uso consapevole della mente e la conoscenza di tecniche autoipnotiche e di rilassamento per il riequilibrio emozionale, l'armonizzazione degli emisferi cerebrali e il risveglio delle proprie potenzialità.
IpnoMind® è un metodo rapido di riequilibrio energetico ed emozionale per assumere il controllo della mente, trasformare le paure e i pensieri che limitano la persona per ricondurla al sicuro, al centro di se stessa.
La sintesi del metodo è racchiusa in una formula per l'autoipnosi che permette in pochi istanti di entrare in uno stato di profonda calma, fiducia e benessere.

Come funziona l'autoipnosi?
L'ipnosi è una tecnica terapeutica che si basa sulla creazione di uno stato di coscienza "alterato" a metà tra sonno e veglia. La trance può verificarsi spontaneamente nella vita quotidiana in varie occasioni: per esempio quando ci si immedesima con il protagonista di un film o di un libro che piace e si perde la cognizione del tempo, oppure quando guidando si arriva sotto casa senza essersi resi conto della strada percorsa.

La trance può essere ricreata in modo consapevole attraverso delle tecniche di autoipnosi, per rendere accessibili all'individuo le risorse inconsce che nello stato ordinario di veglia non sa di usare. L'effetto ipnotico, cioè lo stato modificato di coscienza in cui la mente è più ricettiva, può essere prodotto dalla persona stessa tramite suggestioni specifiche e un percorso di rilassamento progressivo. In questo modo ognuno può imparare a contattare ed espandere le potenzialità inespresse. Tutto ciò può verificarsi solo se la volontà della persona lo permette. Infatti l'individuo mantiene la possibilità di interrompere la procedura e risvegliarsi quando lo desidera.

Cosa è la formula della calma?
Si tratta di un'autosuggestione rapida basata sulla ripetizione di frasi in sequenza che stimolano le associazioni mentali e i processi cognitivi necessari a generare la risposta fisica immaginata. Con poche semplici frasi la persona si riconduce al sicuro al centro di se stessa e sperimenta una condizione di pace e tranquillità. È stata utilizzata con successo per superare ansia, stress e attacchi di panico. Può essere ripetuta a occhi chiusi o aperti dovunque ci si trovi. È una terapia portatile sempre a disposizione nei momenti di bisogno ed è adatta a persone di ogni età per la sua semplicità ed efficacia. (La formula è contenuta nel libro "Ed è subito calma" – Tecniche Nuove).

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