Il Binge Eating Disorder o Sindrome da alimentazione incontrollata fa parte dei disturbi alimentari ed è caratterizzato da grandi abbuffate, anche senza sentire lo stimolo dell'appetito.
Chi ne soffre mangia grandi quantità di cibo, in maniera vorace e rapida, fino a che non è completamente pieno. In genere succede quando è solo, perché proverebbe vergogna davanti agli altri.
A differenza di altri disturbi del comportamento alimentare, quando ha finito, anche se ha mal di pancia e si sente pieno, non cerca di procurarsi il vomito o di smaltire il cibo in eccesso, per cui potrebbe essere sovrappeso.
Dopo l'abbuffata può sentirsi triste, avere sensi di colpa e provare disagio rispetto al proprio corpo, ciò nonostante torna a mangiare con la sensazione di non avere il controllo su quanto e cosa mangia.
Può capitare a tutti, soprattutto in alcuni momenti, di mangiare avidamente, senza che questo atteggiamento sia da considerare problematico. Si parla di disturbo quando questo comportamento non avviene solo "ogni tanto", ma va avanti per oltre sei mesi e provoca un grande disagio.
Dati statistici sul Binge Eating. Il Binge Eating può colpire il 2/3% delle persone fra i 30 e i 40 anni ed è particolarmente diffuso fra chi soffre di Obesità. In questo caso la percentuale arriva al 30%.
Non si conoscono le cause precise di questo disturbo, ma si pensa che sia un meccanismo di compensazione o di sfogo, per alleviare la sofferenza interiore. Le cause sono quindi psicologiche.
Il Binge Eating ha conseguenze negative sull'umore e può innescare un circolo vizioso.
Si parla di Binge Eating quando una persona - per almeno sei mesi - mangia almeno due volte a settimana in modo compulsivo, e cioè:
EDI-3 Eating Disorder Inventory-3, SCL-90-R Symptom Checklist-90-R, EDI-3 RF Eating Disorder Inventory-3 Referral Form.
"Stop alle abbuffate", Durando S., Giunti Editore, Firenze, 2006
"Alle mie pazienti dico... Informazione e auto-aiuto per superare i disturbi alimentari", Dalle Grave R., Positive Press, 1998
"Quando le emozioni diventano cibo", Vinai P., Todisco P., Raffaello Cortina, Milano, 2007