La Pica è uno dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione nell'infanzia che indica nei bambini l'abitudine a mangiare cose non commestibili.
Nei bambini molto piccoli è normale fino ai 18/24 mesi, ma se il problema persiste allora si può parlare di disturbo.
Pur non rifiutando di mangiare altri cibi, in genere i bambini con la Pica mangiano capelli, fili di lana, spago, tessuto, vernici ecc. I più grandi possono ingerire sassi e sterco di animali, mentre gli adulti terra, argilla, legno, oggetti metallici.
Il disturbo può essere la conseguenza di un Ritardo Mentale o di altri Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e - a sua volta - può essere causa di: problemi intestinali, intossicazioni, infezioni come la toxoplasmosi e avvelenamenti (ad es. per il piombo contenuto nelle vernici).
Dati statistici sulla Pica. Non è facile dire quanto è diffuso il disturbo.
Sappiamo che è frequente nelle zone dove c'è povertà o malnutrizione e colpisce in media il 15% di persone con un Ritardo Mentale.
Le cause della Pica sono diverse. Spesso è connessa ad altri disturbi come: Disturbo Autistico, di Rett, Sindrome di Asperger, Ritardo Mentale e Schizofrenia o è causata da gravissime condizioni ambientali (ad es. nei paesi poveri e poco sviluppati).
Fra le ipotesi ci sono inoltre:
Le persone con la Pica possono mangiare di tutto e per periodi prolungati, facendo indigestione di materiali nocivi per l'organismo, spesso tossici o che possono gonfiare la pancia (ad es. l'indigestione di lana o capelli).
La Pica (o Picacismo) è chiamata con diversi nomi a seconda delle sostanze ingerite, ad esempio:
Test dei disturbi ad essa correlati: SCQ.
"Le complicanze mediche dei disturbi del comportamento alimentare", Borsello O., Mazzetti di Pietralata M., CIC Edizioni Internazionali Roma, 2003
"Il rapporto Mente-Cibo. La guida più completa sui meccanismi mentali in relazione all'alimentazione dal concepimento alla vecchiaia", Riefoli M., Armando Editore, 2005
"Coccorocò, cuoco delle coccole", Saletta M.G., Coppa C., Zuccoli A., Casa Editrice Mammeonline, 2010