Si parla di Bruxismo (o Bruxismo notturno) quando una persona inizia a digrignare i denti dopo che si è addormentata, senza rendersene conto.
Si tratta di un Disturbo Primario del Sonno inquadrato nelle Parasonnie, caratterizzato dal serramento e dallo sfregamento dei denti.
A lungo andare, questo comportamento involontario può causare piccole ferite nella lingua e nella bocca e produrre un'erosione dei denti, che possono diventare più corti e affilati. L'erosione dello smalto può favorire inoltre l'insorgenza della carie e causare ipersensibilità al caldo, al freddo e persino allo spazzolino.
Il Bruxismo può essere anche molto rumoroso, e in questo caso se ne accorgono le persone che vivono con chi ne soffre. Diversamente può essere diagnosticato in ritardo, con conseguenze più serie. I muscoli coinvolti nella masticazione – che durante la notte dovrebbero stare a riposo – vengono riattivati per 5 o 10 secondi a più riprese, mantenendo mascelle e mandibole in tensione e sollecitando l'articolazione temporo-mandibolare. Al risveglio questo può provocare: cefalee, dolori al viso, al collo, dietro alle orecchie, tensioni cervicali, mal di schiena e la sensazione di non avere riposato a sufficienza.
La conseguenza più evidente è quella prodotta sui denti, in particolare gli incisivi laterali e i canini.
Dati statistici sul Bruxismo. Il Bruxismo purtroppo è un disturbo piuttosto diffuso. Il 10% delle persone digrigna i denti durante il sonno (Bruxismo Dinamico Notturno), il 20% serra i denti senza sfregarli (Bruxismo Statico), in genere a causa di stati di tensione.
Il Bruxismo sembra causato da diversi fattori, fra cui la predisposizione familiare, i fattori ambientali (stress), il disagio psicologico e la tensione emotiva.
È stato notato che lo stress e l'ansia possono provocare o aggravare il Bruxismo, e così le tensioni a lungo accumulate, che in qualche modo vanno espresse e sfogate. Soprattutto in questo caso – anche se si ricorre al bite o altri dispositivi – è bene consultare uno Psicologo o uno Psicoterapeuta per individuare eventuali frustrazioni, affrontare e superare lo stress.
I primi segnali sono rumore da digrignamento, stanchezza e sensazione di non avere riposato. I sintomi sono:
Il Bruxismo impedisce il rilassamento dell'articolazione temporo mandibolare (ATM) e rende dolorante tutta questa zona, causando: male alle mandibole, difficoltà ad aprire la bocca (ad esempio durante uno sbadiglio o quando si apre la bocca si può sentire uno "schioccho"), male dietro alle orecchie, dolore alle tempie o alla nuca.
Si distingue in Bruxismo Primario, quando una persona "usa questo espediente" - per così dire - per scaricare le tensioni; Bruxismo Secondario, quando è dovuto all'assunzione di sostanze stupefacenti o a farmaci che contengono particolari sostanze (ad es. Paroxetina, Fluoxetina, Sertalina, Aloperidolo); Bruxismo Statico Diurno o Notturno, se c'è serramento dei denti di giorno o di notte senza sfregamento; Bruxismo Dinamico Notturno per definire il digrignamento dei denti notturno.
Non esiste un test diagnostico specifico. In genere il disturbo è riconosciuto dal dentista o dalle persone che vivono con chi ne soffre, a causa del rumore che produce il digrignamento.
"Il bruxismo come fenomeno psicosomatico", Giangregorio N., Pozzi Edizioni, 1981
"101 cose che devi sapere per combattere l'insonnia", Barbàra E., Newton Compton Editori, 2011
"Dormire per vivere. Un manuale pratico per combattere i disturbi del sonno", Lombardo G.T., Corbaccio, 2007